“No a rappresaglie”. La mossa di Meloni sui dazi
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Dal riarmo Ue ai dazi, Giorgia Meloni a 360 gradi nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo. Uno dei passaggi più importanti dell’intervento del premier ha riguardato la potenziale guerra di imposte tra Europa e Stati Uniti, l’invito di Palazzo Chigi è al dialogo. “I dazi possono facilmente tradursi in inflazione indotta, con la conseguente riduzione del potere d’acquisto delle famiglie e il successivo innalzamento dei tassi da parte della Bce per contrastare il fenomeno inflattivo, come abbiamo già visto. (Nicola Porro)
Ne parlano anche altri giornali
"Ci ritroviamo alla vigilia di un Consiglio Europeo che cade in un momento estremamente complesso per le dinamiche globali, e allo stesso tempo decisivo per il destino dell'Italia, dell'Europa e dell'Occidente. (La Provincia di Cremona e Crema)
Un intervento fiume di oltre 40 minuti. Giorgia Meloni si è presentata oggi, martedì 18 marzo, in Senato, alla vigilia di un Consiglio Ue che si annuncia cruciale. (Today.it)
Non è, ovviamente, così, e chi lo sostiene è perfettamente consapevole che sta ingannando i cittadini, perché maggiori risorse per la sanità, la scuola o il welfare non ci sono, attualmente, non perché spendiamo i soldi sulla difesa, ma perché centinaia di miliardi sono stati bruciati in provvedimenti che servivano solo a creare consenso facile. (Il Fatto Quotidiano)

Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le comunicazioni in Senato in vista del prossimo Consiglio europeo. Il governo sostiene «gli strumenti di semplificazione e riduzione degli adempimenti», «se l’Europa pensa di sopravvivere in questa fase continuando a pretendere di iper-regolamentare invece di liberare energie non sopravviverà. (Il Sole 24 ORE)
“L'Italia non intende distogliere un solo euro dalle risorse della coesione”, ha detto la premier. “Il piano arriva a 800 milioni di euro con due voci: la prima da 150 miliardi con prestiti” su base volontaria, mentre la seconda “è la stima di quanto potrebbe cubare un ulteriore indebitamento nazionale se ciascuno Stato membro decidesse di ricorrere a deficit aggiuntivo per massimo l'1,5 per cento al di fuori del vincolo del Patto di stabilità e crescita: in sostanza non si tratta di spendere 800 miliardi di risorse presenti nei bilanci degli Stati membri” ma di “ricorrere a deficit aggiuntivo rispetto a quanto normalmente previsto rispetto al Patto di stabilità. (Il Dubbio)
Gazzetta Svizzera Dall’inizio di quest’anno Roberto Balzaretti è il nuovo Ambasciatore di Svizzera in Italia e sostituisce Monika Schmutz Kirgöz, giunta al termine del suo mandato e diventata nel frattempo responsabile della Divisione Medio Oriente e Africa del Nord (MENA) presso la Segreteria di Stato del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) a Berna. (Prima Pagina - SWI swissinfo.ch)