I jihadisti dentro Aleppo e tornano i raid russi in Siria. Voci di golpe, Assad: “Li sconfiggeremo”
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«Sconfiggeremo i terroristi» tuona il presidente siriano Bashar Al Assad da una località sconosciuta: secondo qualcuno già fuggito in Russia con la famiglia, per altri nel bunker presidenziale a Damasco. Lo dice un laconico sunto della telefonata avuta ieri sera con l’omologo degli Emirati, lo sceicco Zayed Al Nahyan proprio mentre sui social si rincorrevano insistenti le voci di un colpo di Stat… (la Repubblica)
Su altre fonti
La Russia di Putin è costretta a investire armi e uomini nel tentativo di salvare il regime di Bashar al-Assad dai ribelli filo-turchi, ed è forse la “distrazione” che favorirà la scelta dello Zar di metter fine al conflitto sul fronte ucraino e sedere al tavolo delle trattative con Zelensky. (ilmessaggero.it)
La presa di Aleppo da parte dei ribelli islamisti anti-Assad riporta l’attenzione del mondo su un Paese, la Siria, dimenticato dopo gli anni della sanguinosa guerra civile scoppiata nel 2011. A guidare la rivolta è Hayat Tahrir al-Sham (Organizzazione per la Liberazione del Levante), una delle principali fazioni jihadiste protagoniste della guerra di 13 anni fa. (Il Sole 24 ORE)
In Siria il fuoco non è mai cessato. Appena il vento ha rinforzato, si è ravvivato. (La Stampa)
I ribelli si stavano preparando da tempo e il momento particolare ha fatto il resto: la Russia concentrata sull’Ucraina, Hezbollah indebolita in Libano per via del conflitto con Israele e l’Iran rallentato, le vie di comunicazione distrutte dai bombardamenti. (la Repubblica)
Ed hanno atteso il momento più propizio, con i tre principali alleati del regime in difficoltà – Iran, Hezbollah – o perché impegnati su altri fronti, ossia la Russia in Ucraina. L’attacco era stato quasi annunciato, presentato come la «Risposta all’aggressione» (i continui bombardamenti da parte dei lealisti sulle zone abitate). (Corriere della Sera)
La Siria nel caos tra guerra civile e voci di golpe, con l'offensiva dei ribelli che scuote il regime di Bashar al-Assad, che promette una reazione fino alla sconfitta dei terroristi. Il presidente siriano: "Continuiamo a difendere la stabilità e l'integrità territoriale del Paese". (Adnkronos)