Attacco alla troupe Rai in Libano, muore l’autista Hamzeh

Attacco alla troupe Rai in Libano, muore l’autista Hamzeh
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il manifesto ESTERI

Ahmad Akil Hamzeh e Lucia Goracci Il caso della giornalista Lucia Goracci aggredita ieri assieme alla troupe di Rai3, la conseguente morte per infarto dell’autista Ahmad Akil Hamzeh, spiega il clima che si respira nelle zone più sensibili e calde del conflitto. «Ahmad lavorava con l’ufficio della Rai di Beirut e di Gerusalemme da diversi anni e io e Marco, che è qui con me, non abbiamo parole per descriverne la profondità umana e la grande dolcezza» conclude così Goracci la sua ricostruzione a caldo di quello che è successo. (il manifesto)

La notizia riportata su altre testate

Così Giuseppe Conte sui social. Questi professionisti compiono un lavoro fondamentale, rischiando la vita per testimoniare l’orrore e l'insensatezza di ogni conflitto". (Civonline)

Dramma in Libano: una troupe del Tg3 è stata aggredita nei pressi di Sidone, al confine con Israele, e l’autista locale Ahmad Akil Hamzeh è stato colpito da un infarto ed è morto dopo il trasporto in ospedale. (il Giornale)

Nell’esprimere la condanna e lo sdegno per l’aggressione alla troupe del Tg3 in Libano, la Rai esprime vicinanza e sostegno alla famiglia di Ahmad Akil Hamzeh, l’autista deceduto per infarto durante l’aggressione, e conferma di aver messo in atto tutte le misure di sicurezza per la nostra giornalista Lucia Goracci impegnata con la sua troupe in uno straordinario lavoro di documentazione della guerra in corso. (Rai Storia)

Attacco alla troupe del Tg3 in Libano: che cosa è successo

Ansa (Avvenire)

La troupe del Tg3 composta dall’inviata Lucia Goracci, dall’operatore Marco Nicois e dalla traduttrice Kinda Mahlouf, accompagnata dall’autista Ahmad Akil Hamzeh, è stata aggredita e inseguita da un gruppo di persone. (Nicola Porro)

Stando alle prime informazioni raccontate dallo stesso Tg3, grazie alla testimonianza della giornalista Lucia Goracci – presenti al momento dei fatti – la troupe stava effettuando delle riprese per «documentare la situazione al confine tra Libano e Israele», quando è stata aggredita da un uomo, che ha tentato di strappare la telecamera a uno dei giornalisti. (Corriere del Ticino)