Il racconto del soccorritore novarese sceso nella grotta dove è bloccata Ottavia Piana

Il racconto del soccorritore novarese sceso nella grotta dove è bloccata Ottavia Piana
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
La Stampa INTERNO

Diciotto ore all’interno nella grotta bergamasca Bueno Fonteno, collaborando al complesso intervento per riportare in superficie la trentaduenne bresciana Ottavia Piana: il novarese speleologo ed addetto stampa del soccorso alpino Luca Longo ha condiviso gli sforzi dei soccorritori. «La ferita è cosciente e vigile - spiega Longo -, sempre sotto controllo di un medico e un infermiere specializzati… (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri media

L'operazione si è conclusa alle 2.59 di martedì notte, con l'annuncio di Alberto Gabutti, della direzione nazionale del soccorso alpino e speleologico: "Ottavia è in salvo, finalmente!". L'incubo è finito. (la Repubblica)

Lo afferma un funzionario americano . (Tuttosport)

C'è un filo rosso che lega le imprese straordinarie di un popolo alla sua capacità di eccellere nei momenti più difficili. (Famiglia Cristiana)

Ottavia Piana portata in salvo fuori dalla grotta, è ferita. Ora in ospedale

Liberata alle 3 e 15 di stanotte. Ha traumi alle vertebre, fratture alle ossa facciali e a un ginocchio (Open)

Nell’ultimo tratto i soccorritori hanno potuto accelerare il passo, anche su suggerimento dei sanitari che dovranno ora valutare con attenzione le sue condizioni di salute. La donna di 32 anni avrebbe riportato traumi alle vertebre e alle costole, fratture alle ossa facciali e a un ginocchio. (Il Fatto Quotidiano)

L'incubo è finito. Alle 3,14 di mercoledì 18 dicembre Ottavia Piana è stata portata fuori dalla grotta Abisso Bueno Fonteno, nella Bergamasca, dove ha avuto un incidente lo scorso sabato pomeriggio. (la Repubblica)