Usa, incubo terrorismo, cosa unisce gli attentatori di New Orleans e Las Vegas
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Gli Stati Uniti sono nuovamente sprofondati nell'incubo del terrorismo. A New Orleans, il 42enne Shamsud Din Jabbar ha travolto decine di passanti in Bourbon Street, per poi sparare all'impazzata fino all'intervento della polizia. Nella sua automobile è stata trovata una bandiera dell'Isis, indizio che lascia pochi dubbi sulla natura dell'attacco, che ha provocato almeno 15 morti. A Las Vegas, invece, una Tesla Cybertruck è esplosa davanti al Trump Hotel, nell'area parcheggio, causando la morte di una persona, l'autista del mezzo.
C'era quasi certamente Matthew Livensberger, il 37enne membro delle forze speciali USA (i berretti verdi), alla guida della Tesla esplosa ieri alle 8.40 locali davanti al Trump Hotel di Las Vegas. Lo ha detto in conferenza stampa lo sceriffo Kevin McMahill, della polizia metropolitana. Il cadavere è irriconoscibile, si attende il DNA per la conferma definitiva.
Nel quartiere francese di New Orleans, solitamente animato da una vivace atmosfera festosa, si respira ancora un'aria cupa e soffocante. Poco dopo il tradizionale brindisi di Capodanno, un pick-up bianco si è scagliato contro una folla lungo Bourbon Street, provocando 15 morti e oltre 30 feriti. L'attacco ha lasciato la città in uno stato di shock e paura.
A Las Vegas, l'esplosione della Tesla davanti al Trump Hotel ha causato la morte dell'autista, identificato come Matthew Livensberger, un membro delle forze speciali USA. Le autorità stanno ancora indagando sulle cause dell'esplosione e sui possibili collegamenti con l'attacco di New Orleans.