Trump, l’Ucraina e l’Europa, i crimini dell’Azerbaigian, il «mostro» Pinelli, il Pirandello visionario
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Bentrovati. Nella Rassegna di oggi: Trump e l’Ucraina Donald Trump potrebbe costringere l’Ucraina ad accettare di cedere territori in cambio della fine della guerra con la Russia. La sua seconda presidenza, scrive Massimo Nava, porterà probabilmente a un disimpegno degli Stati Uniti nei confronti dei Paesi ex sovietici, che finora avevano cercato di attrarre nell’orbita delle democrazie occidentali. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre fonti
Si dice che la fretta è cattiva consigliera. La determinazione con cui Donald Trump vuole affrontare il dossier Ucraina e chiudere il conflitto nel continente europeo potrebbe avere effetti incalcolabili sull'Alleanza Atlantica e sull'Unione europea. (L'HuffPost)
«Osservo che le elezioni hanno avuto un risultato netto, quindi non si è generato nella società americana quel conflitto interno che la Russia sperava. Già questo è un bene». Trump però ha un rapporto diretto col vostro peggior nemico, non vi inquieta? (la Repubblica)
E per dare forza ai suoi pensieri Kurkov cita un saggio appena postato sul portale letterario «Zbruch». Però, in cuor mio, ho una speranza: se è vero che intende tornare a fare grande l’America, allora Trump si accorgerà che ciò è incompatibile con Putin determinato a ricreare la grande Russia», dice lo scrittore Andrey Kurkov. (Corriere della Sera)
Se da una parte Donald Trump vuole tagliare gli aiuti a Keiv, solo ieri il suo braccio destro alla guida mediatics del movimento Make America Great Again (Maga) Steve Bannon ha detto "Vogliamo tagliare al 100% i fondi per l'Ucraina alla Camera'', aggiungendo che d’ora in poi toccherà all'Europa pagare per la guerra, dall'altra il Financial Times sostiene che al neo presidente in realtà interessano due punti del piano della vittoria di Zelensky, cosa che potrebbe cambiare i piani Maga. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Di fatto, Podolyak spera che il «processo decisionale in stile aziendale» del presidente USA possa semplificare gli aiuti militari e migliorare l'efficienza operativa, superando i ritardi burocratici che durante il mandato di Joe Biden hanno ostacolato gli sforzi di difesa ucraini: «I Paesi democratici e le burocrazie europee tendono a passare molto tempo a discutere le decisioni necessarie o a implementarle solo parzialmente, lasciando i problemi alla prossima generazione politica. (Corriere del Ticino)
Otto gruppi umanitari internazionali hanno dichiarato che Israele non ha soddisfatto le richieste degli Stati Uniti per un maggiore accesso umanitario alla Striscia di Gaza, devastata dalla guerra, dove gli esperti di fame dicono che il nord potrebbe già essere in carestia. (Il Sole 24 ORE)