Il Trump 2.0 è una vittoria per Putin e Netanyahu? Non è scontato.
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Dire che il ritorno di Donald Trump sia una vittoria per Putin e Netanyahu è diventato una sorta di luogo comune giornalistico nelle ore immediatamente successive alle elezioni presidenziali statunitensi. A cadere in questa visione è stato Oz Katerji, combattivo reporter filoucraino molto attivo sui social. Lo hanno ripetuto diversi opinionisti di peso, basandosi sui segnali favorevoli che Trump avrebbe mandato negli ultimi anni ai due leader, venendo spesso descritto dall’opposizione come una “marionetta del Cremlino” da un lato e un “succube” delle lobby filoisraeliane dall’altro. (Inside Over)
Se ne è parlato anche su altri media
Questa non è di certo la visione del popolo americano, ma d’altronde se i democratici fossero stati in linea con i sentimenti degli elettori, le urne avrebbero rivelato un risultato diverso. (Nicola Porro)
A meno di 300 chilometri dall’enclave russa di Kalinigrad, a Redzikowo, Polonia, ieri è stata inaugurata una nuova base militare Nato che diventerà operativa il prossimo 15 dicembre. (Il Fatto Quotidiano)
Sono clausole basate sui consigli ricevuti da europei e americani – anche repubblic… È una delle clausole inserite dagli ucraini per rendere il piano della vittoria digeribile anche a Donald Trump, prima che la sua fretta di chiudere il conflitto partorisca una soluzione più gradita alla Russia. (L'HuffPost)
Di Donald Trump e l'Ucraina, dopo la ri-elezione del candidato repubblicano alla Casa Bianca il 5 novembre scorso, hanno parlato tutti: media, politici, osservatori internazionali, addirittura qualche consigliere troppo solerte del tycoon, come Bryan Lanza, che alla Bbc ha affermato di ritenere persa per Kiev la possibilità di riconquistare la Crimea. (Inside Over)
"Lo vedrete a breve", ha aggiunto. "Vedrete un inviato speciale di alto livello, qualcuno con molta credibilità, a cui verrà assegnato il compito di trovare una soluzione, di arrivare a un accordo di pace", ha detto una delle fonti. (Tiscali Notizie)
E per dare forza ai suoi pensieri Kurkov cita un saggio appena postato sul portale letterario «Zbruch». Però, in cuor mio, ho una speranza: se è vero che intende tornare a fare grande l’America, allora Trump si accorgerà che ciò è incompatibile con Putin determinato a ricreare la grande Russia», dice lo scrittore Andrey Kurkov. (Corriere della Sera)