Crisi dell’auto, la Commissione Ue boccia le richieste dell’Italia: «No alla revisione delle multe, distorce la concorrenza»

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Open ECONOMIA

Il commissario Hoekstra stronca le speranze del governo: «Le regole restano, altrimenti chi rispetta gli obiettivi verrebbe danneggiato» Una revisione delle multe europee per le case automobilistiche che non rispettano gli obiettivi di riduzione delle emissioni «causerebbe una distorsione» della concorrenza. A dirlo è il commissario Ue al Clima, Wopke Hoekstra (nella foto in alto), che chiude la porta alla proposta di riapertura dei regolamenti europei chiesta a gran voce – tra gli altri – dal governo italiano. (Open)

Se ne è parlato anche su altre testate

Sulle multe l'Ue non torna indietro. Lo ha confermato ieri il commissario per il Clima, Wopke Hoekstra, rispondendo a un'interrogazione di un numeroso gruppo di eurodeputati (tra cui gli italiani Susanna Ceccardi e Roberto Vannacci). (Today.it)

Nessun cambio di rotta. Hoekstra, successore del connazionale Frans Timmermans in uno dei ruoli più delicati della Commissione europea, è dunque irremovibile, nonostante le crescenti pressioni per un cambio di rotta che alleggerisca i rischi gravanti sull'industria continentale. (Quattroruote)

I cinque produttori, che rappresentano quasi il 30% del mercato europeo delle auto nuove, infatti, rischiano sanzioni con il rafforzamento degli standard europei sulle emissioni di Co2 nel 2025. I gruppi automobilistici Stellantis, Toyota, Ford, Mazda e Subaru sono pronti ad acquistare crediti per le emissioni di Co2 da Tesla per evitare le multe europee legate al regolamento Ue sulle emissioni. (Il Messaggero - Motori)

Stellantis, Toyota, Ford, Mazda e Subaru pronte a comprare crediti su emissioni da Tesla

La Ue dovrà agevolare la ricerca, promuovere la riconversione anche tra i costruttori di componentistica (fortissimi in Italia), supportare gli investimenti e costruire le reti di ricarica in modo da essere pronti per il 2035. (Agenda Digitale)

Il meccanismo è semplice: Tesla produce solo auto elettriche, e per questo è completamente in credito sulle emissioni inquinanti, credito che può vendere ad altri, che invece con la propria flotta rischierebbero di avere sanzione dall'Europa. (greenmove.hwupgrade.it)

Nonostante le pressioni di alcuni eurodeputati sovranisti, tra cui diversi italiani della Lega, che speravano in una revisione anticipata delle regole, Bruxelles mantiene la linea dura sulle sanzioni CO2 con l’intransigenza del nuovo commissario per il Clima (FIRSTonline)