"Force Blue è stato svenduto". Flavio Briatore cita per danni il giudice e il commercialista
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La saga dello yacht Force Blue continua. L'imprenditore Flavio Briatore, ex proprietario dell'imbarcazione di lusso, come riferisce il quotidiano La Repubblica, ha deciso di citare per danni davanti al tribunale di Torino il commercialista e il giudice per la vendita dello yach, avvenuta quasi 15 anni fa. Tutto inizia nel 2010, quando Briatore finì al centro di un'inchiesta giudiziaria per frode fiscale. (il Giornale)
Ne parlano anche altre fonti
A quasi 15 anni dal sequestro, la vicenda del Force Blue, lo yacht costato a Flavio Briatore una lunghissima battaglia giudiziaria conclusasi con la sua definitiva assoluzione, fa registrare un nuovo, clamoroso capitolo. (La Repubblica)
Flavio Briatore riapre il caso Force Blue e lo fa con una richiesta di risarcimento multimilionaria. L’imprenditore ha citato la Presidenza del Consiglio davanti al Tribunale di Torino per chiedere 12,6 milioni di euro di danni, sostenendo che il suo celebre yacht sia stato svenduto durante la gestione giudiziaria seguita al sequestro. (MOW)
La cifra richiesta? Ben 12,6 milioni di euro, equivalente alla differenza tra il prezzo di vendita dell’imbarcazione e il suo valore stimato secondo l’ex proprietario. Si parla di unna complessa vicenda giudiziaria legata al Force Blue, lo yacht appartenuto a Briatore. (ilmessaggero.it)
Flavio Briatore vuole essere risarcito per la vendita del suo yacht Force Blue decisa dalla Corte d'Appello di Genova ed effettuata materialmente da un commercialista genovese in qualità di amministratore giudiziario. (L'HuffPost)
Briatore ha infatti deciso di portare in tribunale la Corte d’Appello di Genova e l’amministratore giudiziario che si occupò della vendita dell’imbarcazione, denunciando presunte irregolarità e danni economici subiti. (La Nuova Sardegna)
La Cassazione gli aveva dato torto, ma ora lui ha fatto causa alla presidenza del consiglio. Ora Briatore chiede 12 milioni e 660mila euro alla presidenza del consiglio, in solido con l’amministratore giudiziario che manterialmente realizzò la vendita, ordinata dai giudici della Corte d’Appello di Genova. (Il Fatto Quotidiano)