"Adolescence" non è un capolavoro

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Ma Adolescence, a dispetto del titolo, non vuole raccontare l’adolescenza (bisognerebbe forse poi distinguere tra la prima adolescenza e la seconda; parrebbe che sia la prima a terrorizzarci di più, il momento della corruzione dell’infante, il sopraggiungere del sesso. I dodici, tredici anni ci atterriscono, i sedici sono già diversi), o comunque non solo, vuole raccontare il rapporto maschio-femmina. (Lucy. Sulla cultura)

Se ne è parlato anche su altri media

Sua madre fa la badante, i suoi due fratelli maggiori sono elettricisti e il padre lavora nell'informatica. Classe 2009, nato a Warrington, Inghilterra. (Io Donna)

Adolescence, perché è la serie del momento. Parliamo di Adolescence perché siamo gli unici che non l'hanno ancora fatto (L'HuffPost)

No, lì c'era Jamie, che a 13 anni a un certo punto accoltella a morte una sua coetanea. E no, è un esercizio senza senso - nelle tre puntate e mezza successive - chiedersi: "perché?". (L'HuffPost)

L’adolescenza come precipizio: in fondo lo sappiamo tutti, perché lo siamo stati, che dall’adolescenza si esce vivi per miracolo, ogni generazione per un motivo diverso. Qui c’è il tema dell’odio verso le donne, che non arriva solo da internet (che però lo propaga) né solo dalla famiglia, che però anche inavvertitamente trasmette dei traumi intergenerazionali. (Vanity Fair Italia)

Con 66,3 milioni di visualizzazioni in soli 11 giorni, Adolescence diventa la miniserie più vista su Netflix nelle prime due settimane dall'uscita, e nel Regno Unito fa la storia battendo anche i programmi della BBC. (ComingSoon.it)

( 3 ) Questo capitolo rappresenta un punto di svolta nella narrazione, espandendo la trama con una profondità psicologica raramente vista nelle produzioni contemporanee. (RecenSerie - Solo recensioni serie)