Meloni, la discontinuità in Europa è un atto di coraggio della premier: speriamo che resista
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La scelta di Meloni di votare a favore della Commissione Von der Leyen è una novità da non sottovalutare. La premier rompe col suo passato sovranista e si attesta su una linea più decisamente europeista che può solo far bene all’Italia e all’Europa. L’importante che resista su questa scelta Sulla svolta europeista della premier Giorgia Meloni che, sconfessando la sua opposizione di luglio, ha nei giorni scorsi approvato nel Parlamento di Strasburgo la Commissione europea formata da Ursula Von der Leyen ha perfettamente ragione l’europarlamentare del Pd ed ex sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che sul Foglio ha apertamente apprezzato il riposizionamento della Presidente del Consiglio: “Bene Meloni, si è spostata al centro”. (FIRSTonline)
Se ne è parlato anche su altri media
“Come un fallimento. (LA NOTIZIA)
La Commissione Von der Leyen “non è certamente progressista né tantomeno nostra e il maldestro tentativo del Ppe e del suo presidente Manfred Weber di teorizzare l’allargamento della maggioranza in Europa ai conservatori di destra si è rivelato un buco nell’acqua, ottenendo addirittura meno voti”. (Agenda Politica)
«Questa Commissione non è certamente progressista né tantomeno nostra e il maldestro tentativo del Ppe e del suo Presidente Manfred Weber di teorizzare l’allargamento della maggioranza in Europa ai conservatori di destra si è rivelato un buco nell’acqua, ottenendo addirittura meno voti. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
La guerra intestina prosegue però anche in Italia, con Conte - alle prese con la scalata al M5S - che (Secolo d'Italia)
Non è il fatto di trovarsi a votare con Meloni e FdI, è un grave errore di prospettiva politica. "Per me il Pd ha commesso un grave errore politico. (Il Messaggero Veneto)
Il presidente del Ms5 si trova tra due fuochi: da un lato gli scontri con la segretaria del Pd, dall'altro l'ombra di Grillo che pesa, e non poco, sul movimento. (ilmessaggero.it)