Stellantis, Tajani: «Azienda ha dovere morale di investire in Italia»
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“Dobbiamo assolutamente fare in modo che Stellantis continui a investire in Italia. Credo che dopo tutto il sostegno che ha ricevuto dallo Stato questa azienda abbia il dovere morale di continuare a operare nel nostro Paese. Tenendo conto anche dei cambiamenti che ci sono ma anche l’Europa dovrà fare la sua parte” lo ha detto il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani a margine dell’assemblea Generale di Alis all’Auditorium della Conciliazione di Roma (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altri media
Negli anni 80 l’ex ministro Beniamino Andreatta lo convinse a tornare dalla London School of Economics per affidargli il compito di segretario del piano nazionale per la ristrutturazione dell’industria dell’auto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Roma, 3 dic. Hanno incassato miliardi di euro di denaro pubblico nel corso degli anni per chiudere fabbriche, per mettere in cassa integrazione gli operai, per aprire fabbriche all’estero. (Agenzia askanews)
Le dimissioni da parte dell’amministratore delegato di Stellantis STLAM, Carlos Tavares, sono state una sorpresa, soprattutto dopo il rimpasto del management esecutivo, guidato da Tavares, avvenuto meno di due mesi fa e pienamente sostenuto dal consiglio di amministrazione. (Morningstar)
È una possibilità, non ancora una certezza, ma già crea indignazione l’eventualità che la liquidazione di Carlos Tavares raggiunga una cifra stratosferica: 100 milioni di euro. Ma la voce – iniziata a circolare tra i sindacati francesi – sta già creando una sconquasso. (Il Fatto Quotidiano)
Sino alle dimissioni di domenica, la carriera di Tavares è andata sempre per il meglio, nonostante i malumori della politica e dei sindacati per lo stile manageriale ruvido o, secondo la sua definizione, da «psicopatico delle performance». (Corriere della Sera)
A dar voce all’indignazione generalizzata è Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil. L’entità sarà svelata solo all’assemblea dei soci dell’anno prossimo, quando sarà sottoposta al voto. (la Repubblica)