Sveva Alviti è la madrina del Festival di Venezia 2024, tutto quello che dovete sapere sull'attrice e “Dalida” meravigliosa
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Sveva Alviti è la madrina del Festival di Venezia 2024, tutto quello che dovete sapere . Salirà sul palco della Sala del Palazzo del Cinema al Lido per la cerimonia d’inaugurazione e chiuderà l’ultima sera con la consegna degli ambiti Leoni d’oro. Leggi anche: Festival di Venezia 2024, il programma definitivo: film, date e star più attese dell'81esima edizione Un palco come quello in cui viene immediatamente ricordata da tutti quando, nei panni della celebre cantante Dalidà, interpretava con tutta l’anima Je suis malade, ruolo che poteva essere di Laetitia Casta e Penélope Cruz, ma che fu suo e che la consacrò al successo internazionale. (Vogue Italia)
Su altri giornali
Ma, nell'attesa, ha già trovato la sua stella nel carismatico ruolo di madrina in Sveva Alviti. La Mostra del Cinema di Venezia 2024 vedrà sfilare sul red carpet moltissimi volti noti del cinema. (Io Donna)
Sarà semplice, molto poetica, col cuore, sul cinema». «Svevaaaa, dai un calcio all'acqua», gli urlano i fotografi impazziti davanti alla spiaggia dell'Excelsior. (Corriere TV)
L’arrivo al Lido Sveva Alviti aprirà l’ottantunesima edizione della Mostra internazionale del cinema, e guiderà la serata di chiusura, sabato 7 settembre, quando saranno annunciati i Leoni. (Trash Italiano)
Come da tradizione per ogni madrina della Mostra, Sveva Alviti ha posato tra i fotografi sulla spiaggia del Lido di Venezia. L'attrice è il volto dell'81esima edizione della rassegna cinematografica che prende il via mercoledì. (Il Sole 24 ORE)
Tipicamente Anni Settanta, riporta alla mente le pettinature semi-raccolte di una diva francese, dagli stessi colori dell'attrice romana: Brigitte Bardot. Si bagna nelle acque della Laguna, come da tradizione: Sveva Alviti debutta come madrina del Festival di Venezia 2024. (AMICA - La rivista moda donna)
03:26 Sveva Alviti è la madrina della 81ma edizione del Festival di Venezia: "La mia icona assoluta è Monica Vitti" (La Stampa)
