La terza manovra economica del Governo Meloni è legge: via libera dal Senato
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Con 108 sì, 63 no e 1 astenuto, ieri la terza manovra economica del governo Meloni è diventata legge. Il via libera definitivo del Senato è arrivato, come già alla Camera, dopo il voto di fiducia (112 sì, 67 no, 1 astenuto), in tempo per evitare l’esercizio provvisorio ma senza alcun esame in commissione, dove il testo venerdì è rimasto per meno di un’ora prima di approvare in Aula, provocando le proteste delle opposizioni per «il Parlamento umiliato», cosa ribadita più volte anche ieri nelle dichiarazioni di voto. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altre testate
1. (Diritto.it - Il portale giuridico online per i professionisti)
A ciò si aggiunge la volontà del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, di mantenere una linea di rigore e risanamento, anche per evitare turbolenze sui mercati finanziari. – Dalle pensioni minime all’Irpef: sono tanti i capitoli, cari anche ai partiti della maggioranza, che non hanno trovato spazio nella versione definitiva della manovra economica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ecco la dote che la manovra porta alla crescita. Per il governo, che l’ha scritta, la Legge di bilancio restituirà al Prodotto interno lordo (Pil) un effetto positivo dello 0,3% nel 2025. (la Repubblica)
A dichiararlo l’assessore alle Attività Produttive Tiziana Magnacca commentando i punti chiave della manovra fiscale che interviene su diversi aspetti con 17 miliardi di euro per rendere strutturale il cuneo fiscale e con tre aliquote Irpef e sugli incentivi per le assunzioni. (Regione Abruzzo)