Gigi D’Alessio e lo tsunami del 2004 in Indonesia: «Scampai la morte per un soffio con mio figlio sulle spalle»
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Il 26 dicembre 2024 un terremoto di magnitudo 9.2 nell'oceano Indiano diede il via a un disastro naturale che provocò oltre 230mila morti: il ricordo del cantante che si trovava alle Maldive con la famiglia «In un attimo il mare diventò un mostro che divorò quel paradiso e la sua gente. Fu terribile». Non può e non vuole dimenticare Gigi D’Alessio quello che accadde il 26 dicembre 2004. Il cantante neomelodico si trovava alle Maldive con i figli, aveva da poco registrato il suo undicesimo album in studio. (Open)
Ne parlano anche altre testate
Risale a venti anni fa esatti, lo tsunami più letale della storia. Si trattò di uno dei peggiori disastri naturali della storia umana, con un bilancio di circa 220mila morti. (CasateOnline)
La tragedia fu particolarmente sentita dalla comunità industriale di Piacenza, poiché Baldini era una figura di riferimento nel settore dell’oil & gas e aveva ricoperto ruoli importanti nell’Associazione Industriali. (Libertà)
Sono passati esattamente 20 anni dallo tsunami del 2004 nell’Oceano indiano, che provocò la morte di oltre 230mila persone. Thailandia, Sri Lanka, India e Indonesia i paesi più colpiti. (il Resto del Carlino)
Feci appena in tempo a prendere in braccio mio figlio Luca”. All’epoca, si trovava in vacanza con i figli a Soneva Fushi, una delle isole delle Maldive: “Uscimmo dal mio bungalow e andammo a controllare come stavano gli altri miei figli Claudio e Ilaria nella struttura accanto”, ricorda il cantante napoletano. (Il Fatto Quotidiano)
Nel suo cellulare Gianni Paronuzzi-Ticco ha centinaia di immagini del figlio, morto con la moglie nello tsunami che il 26 dicembre 2004 sconvolse il Sud Est asiatico. «Il dolore è lo stesso di vent’anni fa; ti assale e ti toglie il fiato. (La Stampa)
Il 26 dicembre 2004 è una data che Gigi D’Alessio non dimenticherà mai. Quel giorno, un terremoto di magnitudo 9.1 al largo di Sumatra generò uno tsunami devastante, con onde alte fino a 30 metri, che causarono oltre 230mila vittime e migliaia di dispersi. (Radio 105)