L’appello dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio per la liberazione di Cecilia Sala
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I servizi di sicurezza dell’Iran hanno arrestato il 19 dicembre a Teheran Cecilia Sala, giornalista del Foglio e autrice del podcast quotidiano Stories sulla piattaforma Chora. Da quel giorno la giornalista, iscritta all’Ordine del Lazio, si trova in una cella d’isolamento nella prigione di Evin, dove vengono detenuti dissidenti iraniani e cittadini stranieri. La notizia dell’arresto è stata mantenuta riservata finora perché sono in corso da giorni trattative tra il governo italiano e quello iraniano per la liberazione di Sala e i negoziatori italiani avevano chiesto il massimo riserbo per non comprometterle. (articolo21)
Su altri media
Esprimiamo a lei e ai suoi familiari tutta la nostra vicinanza e l’auspicio che il governo, col quale siamo in contatto, la riporti al più presto a casa". Lo scrive Nicola Fratoianni sui social. (Civonline)
Ogni persona che poteva e può essere utile per ottenere questo obiettivo si è messa al lavoro. Le trattative con l'Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell'opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare ma solo con un'azione politica e diplomatica di alto livello. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Secondo le prime ricostruzioni, Sala si trovata nel Paese con un visto giornalistico. A diffondere la notizia è stato il ministero degli Affari resteri italiano: “Oggi l’ambasciatrice Paola Amadei ha effettuato una visita consolare per veriricare le condizioni e lo stato di detenzione della cronista”. (Il Fatto Quotidiano)
«Su disposizione del ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, l’ambasciata e il consolato d’Italia a Teheran stanno seguendo il caso» dell’arresto della giornalista Cecilia Sala «con la massima attenzione sin dal suo inizio. (Il Sole 24 ORE)
Giornalista Cecilia Sala arrestata In Iran, è in isolamento nel carcere di Teheran La giornalista Cecilia Sala è stata arrestata in Iran ed è reclusa in una cella di isolamento nel carcere Evin a Teheran dal 19 dicembre 2024. (Il Giornale d'Italia)
Da oltre cinquant'anni, il penitenziario si è guadagnato la fama di buco nero del regime, un luogo dove dissidenti, giornalisti, scrittori, attivisti e intellettuali vengono inghiottiti, a volte sen… (L'HuffPost)