Alessia Piperno,'Cecilia tieni duro, abbraccio i genitori'
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"A Cecilia Sala idealmente dico di tenere duro come ho fatto io per 45 giorni: nel carcere di Evin a noi stranieri fisicamente non torcono un capello, ma mentalmente ti provano molto. So cosa vuol dire il terrore di stare in una cella da soli. Abbraccio i suoi genitori, immagino il loro dolore che è come quello che hanno provato i miei". Lo dice all'ANSA Alessia Piperno, la scrittrice e travel-blogger arrestata in Iran nel 2022 e poi rilasciata dopo 45 giorni di detenzione nel carcere di Evin, lo stesso in cui ora è detenuta la giornalista Cecilia Sala. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Su altre fonti
A diffondere la notizia è stato il ministero degli Affari resteri italiano: “Oggi l’ambasciatrice Paola Amadei ha effettuato una visita consolare per veriricare le condizioni e lo stato di detenzione della cronista”. (Il Fatto Quotidiano)
La notizia dell’arresto di Cecilia Sala a Teheran sta suscitando molte reazioni, a partire da chi ovviamente ne era informato da giorni, come il ministro della Difesa Guido Corsetto, che illustra anche le linee d’azione del governo: «Fin dal primo giorno, da quando è arrivata la notizia dell'inaccettabile arresto di Cecilia Sala da parte delle autorità Iraniane, tutto il governo, in primis il presidente Giorgia Meloni e il Ministro Tajani, si è mosso per farla liberare». (La Stampa)
I servizi di sicurezza dell’Iran hanno arrestato il 19 dicembre a Teheran Cecilia Sala, giornalista del Foglio e autrice del podcast quotidiano Stories sulla piattaforma Chora. (articolo21)
Le trattative con l'Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell'opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare ma solo con un'azione politica e diplomatica di alto livello. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il ministero degli Affari Esteri rende noto che la giornalista italiana Cecilia Sala, in Iran per svolgere servizi giornalistici, è stata fermata il 19 dicembre scorso dalle autorità di polizia di Teheran. (Il Sole 24 ORE)
Da oltre cinquant'anni, il penitenziario si è guadagnato la fama di buco nero del regime, un luogo dove dissidenti, giornalisti, scrittori, attivisti e intellettuali vengono inghiottiti, a volte sen… (L'HuffPost)