Ccnl Credito cooperativo, 435 euro di aumento

Ccnl Credito cooperativo, 435 euro di aumento
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Collettiva.it ECONOMIA

Firmata nella notte (martedì 9 luglio) l’ipotesi di rinnovo del contratto del Credito cooperativo. La Fisac Cgil, insieme alle altre organizzazioni sindacali e la controparte Federcasse, ha sottoscritto il rinnovo del ccnl quadri direttivi e aree professionali del Credito cooperativo 2023-2025, che interessa circa 36 mila lavoratrici e lavoratori e decorre da marzo 2024. Tra i punti qualificanti, un aumento medio mensile pari a 435 euro. (Collettiva.it)

Su altre fonti

Il primo versamento di 300 euro sarà a settembre 2024 e le due successive tranche, di 60 euro, saranno a gennaio 2025. Infine l’ultimo assegno di 75 euro arriverà a gennaio 2026. A questo importo si aggiunge una una tantum di 1.200 euro come recupero di arretrati, che sarà corrisposta in luglio. (Sky Tg24 )

«L’accordo interviene a conclusione di un quinquennio di attività sindacale molto intensa e proficua, in uno scenario generale complesso ma che vede il Credito Cooperativo consolidare i propri indicatori di sviluppo al servizio delle imprese e delle famiglie con quote di mercato nei finanziamenti in crescita, soprattutto nei settori ad alta intensità di lavoro» ha commentato a caldo Matteo Spanò, vice presidente di Federcasse e capo della delegazione sindacale. (varesenews.it)

Il gruppo Iccrea e Cassa Centrale (in foto i rispettivi amministratori delegati, Mauro Pastore e Sandro Bolognesi) e le banche cooperative esterne ai due grandi network prevederanno un aumento di 435 euro al livello medio di riferimento (terza area, quarto livello), con un miglioramento di retribuzione pari al 15%. (Advisoronline)

Banche, rinnovato il contratto del credito cooperativo. Settimana di 37 ore e aumento da 435 euro

Nel rinnovo contratto BCC aumenti del 15%, arretrati, riduzione orario di lavoro e indennità cashless: prima tranche a settembre e una tantum a luglio. Rinnovo CCNL BCC: aumento medio di 435 euro e una tantum di 1200 euro (PMI.it)

Il lungo percorso negoziale, iniziato lo scorso 21 marzo con l’illustrazione della piattaforma da parte delle Organizzazioni Sindacali, è proseguito in questi mesi con un duplice obiettivo: ottenere il tanto atteso adeguamento della parte economica, a partire dall’aumento retributivo di 435 euro mensili riferiti alla figura media, e aggiornare con lungimiranza l’impianto normativo. (Fisac Cgil)

Luca Bertinotti, segretario nazionale della Fabi, sottolinea come l'intesa abbia "condotto in porto le giuste rivendicazioni e le legittime aspettative espresse dalla piattaforma, portando alla sottoscrizione" di un contratto "che guarda al futuro del settore e ne mantiene i tratti distintivi garantendo al tempo stesso il presidio delle garanzie e tutele economiche e normative". (la Repubblica)