Fuga dalla redazione del Washington Post: via molte grandi firme in pochi giorni

Fuga dalla redazione del Washington Post: via molte grandi firme in pochi giorni
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Il Fatto Quotidiano ESTERI

Non è più un bel Post, evidentemente. Dopo l’addio della vignettista Premio Pulitzer Ann Telnaes – dopo che la scorsa settimana il quotidiano aveva censurato un disegno satirico in cui era coinvolto, assieme ad altri tycoon, il proprietario Jeff Bezos inginocchiato sotto una statua di Donald Trump – hanno dato l’addio al Washington Post la capo dell’ufficio di Washington Ann Caldwell, passata alla rivista Puck, mentre il Wall Street Journal ha confermato l’assunzione di Josh Dawsey che per otto anni, dal 2017, aveva coperto sia l’amministrazione Trump che il ritorno del tycoon alla politica dopo la batosta elettorale del 2020. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri media

“Lavoro per il Washington Post dal 2008 come vignettista editoriale. Fino ad ora”: inizia così la spiegazione di Ann Telnaes sul … (Il Fatto Quotidiano)

Il Washington Post, quotidiano di proprietà di Jeff Bezos, non pubblica una vignetta nella quale Ann Telnaes trasforma in satira abrasiva la corsa dei tycoon della tecnologia, un tempo nemici giurati di Donald Trump, ad ingraziarsi il nuovo presidente degli Stati Uniti: disegna lo stesso Bezos di Amazon, Sam Altman di OpenAI, Mark Zuckerberg di Meta-Facebook, il proprietario del Los Angeles Times Patrick Soon-Shiong, inginocchiati, insieme a Topolino, davanti a una statua di Trump alla quale offrono sacchi di dollari. (Corriere della Sera)

La vignettista del Washington Post Ann Telnaes si è dimessa dopo che il giornale non ha voluto pubblicare una striscia in cui il proprietario della storica testata americana, Jeff Bezos, veniva rappresentato, insieme ad altri magnati dei media e del Big Tech, inginocchiato davanti a Donald Trump (la Repubblica)

Bocciata vignetta su Bezos e Trump, si dimette disegnatrice WP

Il 7 gennaio 2015 due terroristi islamici entrarono nella sede di Charlie Hebdo e ammazzarono dodici persone. Dieci anni fa eravamo tutti Charlie anche se non era vero, oggi è già più facile essere Ann: nessuno si farebbe problemi a boicottare il Washington Post, ma qualche pensiero sul boicottar… (La Stampa)

Il secondo mandato di Trump rischia invece di cancellare quell’effetto. Il primo mandato di Donald Trump aveva provocato un rialzo nelle vendite dei grandi giornali come New York time the Washington Post sui quali un pubblico preoccupato cercava informazioni su una presidenza che minacciava di infrangere le regole basilari della democrazia. (articolo21)

Nuova bufera sul prestigioso Washington Post, dopo che il proprietario Jeff Bezos ha stoppato prima delle elezioni l'endorsement del quotidiano a Kamala Harris, facendo perdere 250 mila abbonati. (Sky Tg24 )