Washington Post di nuovo nella bufera, si dimette la vignettista Ann Telnaes

Washington Post di nuovo nella bufera, si dimette la vignettista Ann Telnaes
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Corriere del Ticino ESTERI

William Lewis, lo ricordiamo, aveva liquidato la lunga tradizione di endorsement del Washington Post e agganciato la non scelta «ai valori per cui il giornale si è sempre battuto». Descrivendo, infine, ciò che il Post spera di vedere in un leader: «Carattere e coraggio al servizio dell'etica americana, venerazione per lo Stato di diritto e rispetto per la libertà umana in tutti i suoi aspetti». I lettori, al riguardo, si erano chiesti (e avevano chiesto al quotidiano) se questi valori fossero compatibili con un'eventuale vittoria di Donald Trump (che è poi arrivata). (Corriere del Ticino)

La notizia riportata su altri giornali

Dieci anni fa eravamo tutti Charlie anche se non era vero, oggi è già più facile essere Ann: nessuno si farebbe problemi a boicottare il Washington Post, ma qualche pensiero sul boicottar… Il 7 gennaio 2015 due terroristi islamici entrarono nella sede di Charlie Hebdo e ammazzarono dodici persone. (La Stampa)

Ann Telnaes ha pubblicato un messaggio venerdì sulla piattaforma online Substack dicendo di aver disegnato una vignetta che mostrava un gruppo di dir… (L'HuffPost)

La vignettista del Washington Post Ann Telnaes si è dimessa dopo che il giornale non ha voluto pubblicare una striscia in cui il proprietario della storica testata americana, Jeff Bezos, veniva rappresentato, insieme ad altri magnati dei media e del Big Tech, inginocchiato davanti a Donald Trump (la Repubblica)

Trump e la vignetta bloccata al Washington Post. Tempi duri per la libertà di informazione e di critica

Didier Deschamps, Commissario Tecnico della Nazionale francese, ha rilasciato un’intervista nel corso della quale ha confermato l’addio (Europa Calcio)

Ann Telnaes, storica vignettista della testata e vincitrice del premio Pulitzer, si è dimessa dopo che il giornale si è rifiutato di pubblicare una vignetta satirica che colpiva anche lo stesso Bezos, raffigurato insieme ad altri magnati inginocchiati mentre danno sacchi di denaro a una statua del presidente eletto Donald Trump (Sky Tg24 )

Il primo mandato di Donald Trump aveva provocato un rialzo nelle vendite dei grandi giornali come New York time the Washington Post sui quali un pubblico preoccupato cercava informazioni su una presidenza che minacciava di infrangere le regole basilari della democrazia. (articolo21)