L'UNICEF su Etiopia, Nigeria e la crisi dei finanziamenti globali

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UNICEF Italia ESTERI

All'inizio di questa settimana, ho visto di persona le conseguenze della crisi dei finanziamenti visitando la regione di Afar, nel nord dell'Etiopia, e Maiduguri, nel nord-est della Nigeria. A causa delle carenze di fondi in entrambi i Paesi, quasi 1,3 milioni di bambini sotto i cinque anni affetti da malnutrizione acuta grave potrebbero perdere l'accesso alle cure nel corso dell'anno, con un rischio maggiore di morte. (UNICEF Italia)

Se ne è parlato anche su altri media

Lo stop è ritenuto incostituzionale da un giudice federale ma i tagli persistono e stanno avendo un forte impatto negativo, come dichiarato dalla responsabile della Direzione dello sviluppo e della cooperazione svizzera (DSC), Patricia Danzi. (RSI Radiotelevisione svizzera)

Unicef: “Fondi tagliati all’improvviso, così 1,3 milione di bambini a rischio in Etiopia e Nigeria” ROMA – Le conquiste faticosamente ottenute dall’Unicef nella lotta alla malnutrizione infantile “vengono vanificate perché i partner umanitari e nutrizionali si trovano ad affrontare una crisi diversa e sempre più profonda, ovvero il forte calo dei finanziamenti per il nostro lavoro salvavita”. (Dire)

Coface – L’Africa subsahariana è il secondo beneficiario mondiale dell’USAID (dopo l’Ucraina), nel 2023 aveva ottenuto il 40% del budget. (Notizie Geopolitiche)

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), otto Paesi, sei dei quali in Africa, tra cui Nigeria, Kenya e Lesotho, potrebbero presto esaurire i farmaci contro l’Hiv in seguito alla recente decisione del governo degli Stati Uniti di sospendere gli aiuti esteri. (Rivista Africa)

«Si tratta di una decisione violenta che mette a rischio la vita delle persone». Giampaolo Silvestri, segretario generale di Avsi, dice a Tempi che la decisione dell’amministrazione Trump di chiudere Usaid e di congelare fondi per progetti già contrattualizzati è gravissima. (Tempi.it)

Dietro il questionario di 36 domande che il governo americano ha sottoposto alle agenzie umanitarie non c’è solo la volontà di tagliare, se non addirittura di sospendere i finanziamenti umanitari, ma forse anche di abbandonare l’Onu. (Primaonline)