Dieta Mediterranea: il cambiamento climatico è il nemico da sconfiggere

Dieta Mediterranea: il cambiamento climatico è il nemico da sconfiggere
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Frosinone News ESTERI

Il cambiamento climatico è un nemico da sconfiggere, anche per la salvaguardia della Dieta mediterranea. Questo uno dei temi affrontati nella prima giornata del Global Summit “Mediterranean diet feeds the future”, in corso di svolgimento nel dipartimento di Agraria dell’Università degli studi di Napoli Federico II, a Portici. Domani il global summit si sposta nella ‘patria’ della Dieta mediterranea, Pollica, per poi raggiungere la sede delle Nazioni Unite, a New York. (Frosinone News)

Ne parlano anche altre testate

L'uscita degli Stati Uniti dall'Accordo di Parigi potrebbe più che dimezzare gli aiuti per il clima ai paesi in via di sviluppo decisi dalla Cop29 di Baku: senza gli Usa, mancherebbero 184 dei 300 miliardi di dollari all'anno dal 2035 fissati come obiettivo globale di finanza climatica. (Tiscali Notizie)

Obiettivo di emissioni Net-Zero entro il 2050 Uno dei pilastri dell’accordo è il rinnovato impegno globale a raggiungere emissioni nette pari a zero entro il 2050. (METEO.IT)

La COP29, la Conferenza delle Parti sui Cambiamenti climatici terminata nelle prime ore di domenica 24 novembre 2024 a Baku, in Azerbaigian, si è chiusa con un accordo economico ritenuto insoddisfacente dai Paesi in via di Sviluppo, ma almeno non con un nulla di fatto. (Focus)

Cop29, l’Africa di nuovo messa con le spalle al muro

Nella notte tra sabato 23 e domenica 24 novembre si è conclusa la Cop29, con qualche giorno di ritardo e dopo due settimane di trattative, che sembravano sul punto di fallire. (Diocesi di MIlano)

Mentre ancora si stava per chiudere la COP 29 (Conference of Parties) sulla lotta al cambiamento climatico a Baku (Azerbaigian), tenutasi dall’11 al 22 novembre, è apparso chiaro quel che molti si aspettavano prima ancora che la conferenza si aprisse: ovvero un sostanziale nulla di fatto sul fronte della riduzione delle emissioni di anidride carbonica e pochi passi avanti in tema di giustizia climatica. (Agenda Digitale)

Ali Mohamed, inviato del presidente del Kenya William Ruto e portavoce del gruppo africano alla Conferenza, con laconico un post su X spiega che l’Africa esce a mani vuote, relativamente agli obiettivi per la mitigazione, l’adattamento e la gestione delle perdite e dei danni inflitti dalla crisi climatica, mentre i finanziamenti promessi per il 2035 ai Paesi africani sono «troppo pochi, troppo tardivi e troppo ambigui». (il manifesto)