Sciopero nazionale della scuola, migliaia di studenti e docenti in piazza: ecco i motivi

Sciopero nazionale della scuola, migliaia di studenti e docenti in piazza: ecco i motivi
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La Stampa INTERNO

TORINO. Oggi, 15 novembre, migliaia di studenti sono in piazza, pronti a manifestare in tutto il Paese per lo sciopero nazionale organizzato dall'Unione degli Studenti, Link - Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza. Sotto lo slogan ''Vogliamo Potere'', gli studenti chiedono una scuola che sia davvero inclusiva, libera da logiche di sfruttamento e subordinazione al mondo del lavoro e della guerra, e in grado di rispondere ai bisogni di chi la vive. (La Stampa)

La notizia riportata su altri giornali

Migliaia di studenti si sono mobilitati oggi in diverse città del Paese per partecipare allo sciopero nazionale organizzato da Unione degli Studenti, Link – Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza. (Orizzonte Scuola)

Una volta giunti all'altezza di Ponte Sublicio, a Porta Portese, un gruppo di manifestanti si è ammanettato e imbavagliato e, dopo aver lanciato alcuni palloncini carichi di vernice rossa e delle manette, si è alle forze dell’ordine che scortano il corteo per protestare contro il ddl 1660, ovvero il ddl sicurezza, "un decreto che ostacola gli scioperi" dice uno studente. (Repubblica Roma)

Studenti in piazza oggi a Roma, Bologna e in diverse città italiane per protestare contro il Governo, la legge di bilancio, le riforme universitarie, la scuola e per "dare voce alla nostra rabbia contro un governo che ci sta togliendo ogni prospettiva e smantella il nostro diritto allo studio riforma dopo riforma". (la Repubblica)

«No alla scuola dei padroni»: Cagliari, studenti in sciopero contro il Governo e le guerre

Gli studenti delle scuole si trovano oggi in piazza in tutta Italia per lo sciopero nazionale contro il Governo e la legge di bilancio. Diverse sigle, tra cui Rete degli Studenti Medi, Osa, Collettivi e Autonomi scendono nelle città per rivendicare il diritto allo studio: “Questa manovra è la morte della scuola pubblica. (Il Fatto Quotidiano)

Ma anche cartoncini appesi al collo con su scritto "arrestateci tutti , "stop repressione subito" e "no ddl 1660". E poi: “Siamo tutte antifasciste e antisioniste”. (Repubblica Roma)

Cori e striscioni: «Vogliamo potere», «Contro guerra e repressione fermiamo il governo». Molte classi vuote e ragazzi in corteo da piazza Gramsci fino al palazzo della Regione in viale Trento. (L'Unione Sarda.it)