"Sul Corvetto la destra fomenta... Milano resta una città accogliente"
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Il primo a lanciare una parola distensiva è il padre di Ramy, il 19enne morto in scooter durante un inseguimento con i carabinieri nella notte tra sabato e domenica in via Ripamonti. «Siamo lontani da quanto accaduto lunedì sera (la rivolta al Corvetto) e ci impegniamo a rispettare la legge del nostro secondo Paese, l'Italia - spiega Yehia Elgaml -. Abbiamo fiducia nella magistratura italiana, e non vogliamo vendetta, ma solo sapere ciò che è successo. (il Giornale)
Su altre fonti
Ovvio che vedano le istituzioni solo come qualcosa contro cui si deve combattere». «Le periferie oggi sono disperate, i giovani che ci abitano, di qualunque etnia siano, peggio ancora. (La Repubblica)
Quello che in questi giorni sta accadendo nel quartiere Corvetto di Milano non è una “protesta” né la “ricerca di giustizia” per la morte di Ramy Elgaml. Sono le immagini che ricordano Parigi, magari in piccolo, quando venne data alle fiamme per la morte del giovane Nahel un anno e mezzo fa. (Nicola Porro)
Al momento risultano indagati per l’incidente mortale sia il 22enne tunisino alla guida che il militare che guidava la gazzella. (malpensa24.it)
Nella giornata di ieri, mercoledì 27 novembre, è stato diffuso un video che mostrerebbe l'inseguimento di Ramy Elgaml con i carabinieri. Il 19enne è morto domenica 24 novembre proprio dopo l'inseguimento con l'auto dei militari: lo scooter, guidato da un 22enne, è finito a terra e Elgaml è andato a sbattere contro un muretto. (Fanpage.it)
L’iscrizione nel registro degli indagati del carabiniere alla guida dell’auto che ha inseguito la moto su cui viaggiava Ramy Elgaml ha gettato acqua sul fuoco. A Corvetto dopo due notti di riot è tornata la calma. (il manifesto)
Dalla rivolta di piazza alla polemica politica. E anche il governatore Attilio Fo… (La Repubblica)