La malattia del drago ha portato all’approvazione della legge che rende la Gestazione per altri reato universale

17/10/2024 INTERNO

La Gestazione per altri è reato universale: una legge approvata per orgoglio e cecità La malattia del drago è quella che rende schiavi di un tesoro, e dunque del potere. La malattia del drago rende anche cinici, apprendiamo da Tolkien in Lo Hobbit: e quando Thorin Scudodiquercia ne viene colpito, il cinismo lo porta a ignorare le sofferenze e le necessità degli abitanti del vicino paese, pur di dimostrarsi più forte. (Vogue Italia)

Ne parlano anche altre testate

L'Italia al centro di un lungo articolo del quotidiano americano: "Perseguendo persone all'estero per cose che in un altro Paese sono legali, si potrebbero avere tensioni diplomatiche" (LAPRESSE)

Non è ancora chiaro, in realtà, come questa legge verrà applicata dato che solitamente i reati che ricadono nella giurisdizione universale sono reati come genocidi o crimini contro l'umanità che richiedono che i tribunali internazionali collaborino perché questi vengano punti indipendentemente dal luogo in cui sono stati commessi e dalla nazionalità dei soggetti coinvolti. (Elle)

Nella giornata di mercoledì 16 ottobre, il Senato della Repubblica ha approvato, in via definitiva, il DDL n. 824 avente ad oggetto “modifica all’articolo 12 della legge 19 febbraio 2004, n. 40, in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da cittadino italiano“. (Giurisprudenza Penale)

Nei suoi occhi di liceale sco… Ormai ci sono abituata». (La Stampa)

Dovrebbe essere un fatto scontato che «i figli non si pagano», come diceva Filomena Marturano nella celebre commedia di Eduardo de Filippo (che oggi sarebbe considerato un pericoloso reazionario). (il Giornale)

Che cos'è la gestazione per altri?La GPA (gestazione per altri), nota anche come "maternità surrogata" e con l'espressione dispregiativa di "utero in affitto", è un metodo di procreazione assistita in cui una donna porta avanti la gravidanza per conto di altri, che assumeranno poi la genitorialità del neonato. (La Stampa)