L’Europa al bivio: la sfida della sinistra nel nuovo disordine globale
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Gianni Cuperlo analizza il crollo delle certezze atlantiche, l’ascesa delle destre e la necessità di una sinistra radicale Con il suo consenso, direttamente dalla pagina pubblica facebook di Gianni Cuperlo. Una lettura sempre interessante (…). Per la prima volta dopo il 1941 l’Europa è sola col suo destino. La formula che recitava la sicurezza da Washington, l’economia da Berlino, l’energia da Mosca non esiste più. (SienaPost)
Su altre fonti
Gli Stati Uniti e la Russia si sono infatti alleati contro l’Europa, la sua economia, la sua politica e i suoi valori. Venerdì il tycoon ha cacciato Zelensky dalla Casa Bianca insultandolo. (La Stampa)
Come giornalista ed editore di vecchio pelo confesso il disagio (culturale) che provo in questo momento geopolitico, dominato dall’ipotesi di una tregua in Ucraina, negoziata in solitudine dal duo Trump & Putin. (Start Magazine)
A beneficio dei distratti, è di vitale importanza fare il punto della situazione. (substack.com)

Quanto è successo alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky ha solo pochi precedenti. Nello Studio Ovale è andata in scena una sorta di replica delle chiamate a rapporto da parte di Adolf Hitler nella sua villa tra le alpi bavaresi una volta di un cancelliere austriaco (si chiamava Kurt von Schuschnigg), un’altra volta del capo di Stato ungherese Horthy, per essere entrambi sottoposti a una furia di insulti e di minacce e sentirsi intimare di cedere alla volontà del Führer quanto rimaneva della libertà dei loro Paesi. (Corriere della Sera)
È ormai in atto un saccheggio del vocabolario da parte di giornalisti, accademici e politici per descrivere, in un clima emotivo che si avvicina sempre più ai toni di uno psicodramma collettivo, la situazione in cui – a detta di costoro – si troverebbero imbrigliati l’Occidente, i suoi valori e i suoi modelli, sia istituzionale che culturale. (Inside Over)
“Non ci sono più alibi nè scusanti. L’Unione europea da oggi può contare solo sulle proprie forze. Questo non vuol dire non riconoscersi nell’alleanza atlantica ma sono ben chiari i segnali che provengono dai grandi blocchi delle potenze mondiali. (ilSicilia.it)