Sistemi sanitari in tilt, il nuovo tariffario crea disagi
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Il recente aggiornamento del tariffario delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 27 dicembre 2024, ha introdotto 1.113 nuove voci con codici e procedure complesse, causando notevoli disagi nel sistema sanitario italiano. Le associazioni sanitarie private denunciano gravi difficoltà nell'adeguamento dei sistemi informatici, reso impraticabile dai tempi brevissimi concessi per l'implementazione delle nuove tariffe. Questo ha portato a malfunzionamenti in molte Regioni, con conseguenti problemi nella prenotazione di esami e visite.
Il nuovo tariffario, che avrebbe dovuto rappresentare un passo avanti per una sanità moderna, ha invece aggravato la già difficile situazione del settore. In particolare, la Sicilia è tra le Regioni più colpite, con il sistema sanitario a rischio di collasso. Elisa Interlandi, presidente nazionale di Anmed, sottolinea come gli importi stabiliti per le singole prestazioni specialistiche rischino di far fallire molte strutture private convenzionate, con ripercussioni anche sul settore pubblico.
Il Tar Lazio ha recentemente bloccato l'entrata in vigore delle nuove tariffe, causando ulteriori complicazioni. Le associazioni degli ambulatori e delle cliniche private accreditate denunciano una situazione di caos, dovuta al poco tempo concesso per l'adeguamento dei sistemi informatici sanitari. La partenza controversa dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), attivi dal 31 dicembre, ha generato un clima di incertezza e preoccupazione tra gli operatori del settore.
In questo contesto, il Governo aveva definito l'intervento legislativo come "un ulteriore passo in avanti per una sanità moderna" e "una giornata storica per la sanità italiana". Tuttavia, le aspettative sono state disattese, e il sistema sanitario si trova ora a fronteggiare una crisi senza precedenti.