Libera Toscana: “Beko Siena, tavoli di concertazione provvedano al meglio a tutelare le maestranze”

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Di Redazione | 11 Dicembre 2024 alle 21:40 In relazione alla chiusura dello stabilimento Beko nella zona del senese, Libera Toscana interviene e “prende atto che i meccanismi di speculazione globalizzata si ritorcono sempre su lavoratori e lavoratrici. Denunciando con indignazione quanto accaduto, Libera Toscana si augura che i tavoli di concertazione possano provvedere al meglio a tutelare le maestranze”. (RadioSienaTv)
Su altri media
Lo striscione sul palco riportava la scritta “Cassinetta Birak” , ovvero “Giù le mani da Cassinetta”, accanto a un grande frigorifero, simbolo dei tagli previsti dalla Beko in provincia di Varese. Glielo hanno scritto anche in turco. (varesenews.it)
Durante lo sciopero di questa mattina allo stabilimento Beko Europe di Cassinetta di Biandronno, Barbara Tibaldi, esponente della segreteria nazionale della Fiom Cgil, ha lanciato un appello alle istituzioni, da quelle centrali a quelle locali, affinché intervengano con decisione nella vertenza Beko. (varesenews.it)
L’azienda ha ribadito il piano, scatenando una nuova serie di reazioni contrarie ad un disegno che porterebbe all’esubero di quasi il 50% della forza lavoro e la chiusura di due fabbriche. Fabriano – Dopo il nulla di fatto di ieri, la vertenza Beko continua a tenere banco. (QDM Notizie)

Beko, rischio licenziamento per oltre 1900 persone Non ci sono buone notizie per i lavoratori della Beko. La multinazionale turca ha confermato quasi duemila licenziamenti. Servizio di Beatrice Bossi. (TV2000)
A fronte della conferma del piano industriale da parte della multinazionale turca, il ministro Adolfo Urso ha parlato chiaro: "Beko Europe deve presentarci un piano industriale assertivo, che preveda investimenti significativi in Italia e un piano produttivo e occupazionale che corrisponda alle prescrizioni del Golden power, sia in riferimento alla sovrapposizione con gli altri stabilimenti Whirlpool in Europa, sia con quelli di Beko in Romania". (LA NAZIONE)
Ormai una certezza, perché nel confronto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’unica apertura concessa dall’azienda è un nuovo incontro a metà gennaio. I sindacati hanno ribadito che il piano industriale «è irricevibile». (Corriere Fiorentino)