Ottavia Piana in ospedale a Bergamo. L’incontro con i genitori e il compagno - Video
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Alle 3.10 del 18 dicembre l’uscita dalla grotta: ad attendere la speleologa Ottavia Piana c’era il compagno che, con la famiglia e gli amici, ha vissuto tre giorni e tre notti di apprensione per le condizioni in cui si trovava la 32enne bresciana, di Adro. L’incontro tra i due è stato veloce: il giovane l’ha raggiunta in una tenda che è stata allestita nelle immediate vicinanze dell’uscita dalla cavità di Bueno Fonteno (L'Eco di Bergamo)
Su altre fonti
La donna era caduta durante l'esplorazione di un tratto ancora sconosciuto della grotta nel Bergamasco. Ottavia Piana, la speleologa bresciana, è finalmente salva dopo essere rimasta intrappolata sottoterra nell’Abisso Bueno di Fonteno (La Stampa)
Dalle 7 di sera alle 3 di notte. “Urlava sempre il mio nome, era il suo modo di dirmi grazie. (La Repubblica)
«Adesso Ottavia è in buone mani», dice Giorgio Pannuzzo, speleologo e amico di Ottavia Piana. (Corriere TV)
La speleologa è stata estratta alle 3.15 di questa notte, dopo la caduta nell'Abisso Bueno Fonteno, nel Bergamasco, di sabato pomeriggio. La donna di 32 anni avrebbe riportato traumi alle vertebre e alle costole, fratture alle ossa facciali e a un ginocchio. (ilmessaggero.it)
FONTENO (BERGAMO) – Dall’abisso di Vermicino all’Abisso di Fonteno. Nel 1981, Tullio Bernabei era caposquadra nelle drammatiche operazioni per tentare di salvare il bambino caduto nel pozzo. (La Repubblica)
Di qua il medico, di là lei, Sara Frasciatti, infermiera umbra ventottenne del Soccorso alpino e speleologico. Ha subito cambiato umore, prima si era un po’ demoralizzata». (Corriere della Sera)