«Mollerò per l'infamia di pochi»: l'ira funesta di Giorgia Meloni contro gli eletti di Fratelli d'Italia

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Open INTERNO

La premier si arrabbia per la fuga di notizie sul voto per il giudice della Corte Costituzionale. Poi minaccia: «Non avrò più rapporti con i gruppi parlamentari. Molto sconfortante». Gli sfottò per i treni in ritardo nella chat Tutta colpa di una chat. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni non sopporta che sui giornali finiscano le comunicazioni interne dei parlamentari di Fratelli d’Italia. E l’ennesima pubblicazione, che stavolta riguardava la convocazione per l’elezione di un nuovo giudice della Corte Costituzionale, alla fine la fa esplodere. (Open)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Martedì 8 ottobre, alle ore 12.30, nell'Aula di Montecitorio è convocato il Parlamento in seduta comune per l'elezione di un giudice della Corte costituzionale. Si tratta dell'ottavo scrutinio ed è necessaria la maggioranza dei tre quinti dei componenti. (Comunicazione)

«Non sono ammesse assenze da parte di alcun deputato (vale anche per ministri, viceministri e sottosegretari)», si legge nel messaggio partito dai vertici di Fdi. Un messaggio perentorio apparso ieri sui telefoni dei parlamentari di Fdi smuove la palude che dura ormai da 11 mesi sull’elezione del giudice mancante della Corte costituzionale (il manifesto)

La maggioranza parte da 355 voti 'sicuri' ma il quorum a 363. Tra i nomi circolano quelli di Marini e Deodato (Adnkronos)

Morte costituzionale. Meloni vuole prendersi anche la Consulta (di E. Vito)

Un obiettivo, eleggere subito un giudice della Consulta di fede strettamente meloniana. Un risultat… (la Repubblica)

(Adnkronos) – Centrodestra mobilitato, in particolare Fratelli d’Italia, per l’elezione del giudice costituzionale chiamato a sostituire Silvana Sciarra, cessata dal mandato a novembre dello scorso anno. (OglioPoNews)

Dopo essersi presa la Rai, Giorgia Meloni vuole prendersi anche la Corte Costituzionale. I partiti di maggioranza non hanno ottenuto ancora niente, la Lega un direttore generale, Roberto Sergio, che è sempre stato un … (L'HuffPost)