L'ex pugile assolto dopo 56 anni in prigione riceverà un risarcimento di 1,2 milioni di euro

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Un risarcimento equivalente a 1.2 milioni di euro. Questa la somma che il governo giapponese ha versato nei confronti di Iwao Hakamada, l'ex pugile di 89 anni che ha trascorso 56 anni in carcere, di cui 46 nel braccio della morte, con l'accusa di aver ucciso il suo datore di lavoro, sua moglie e due dei loro figli, strage per cui è stato riconosciuto innocente lo scorso settembre. Giappone, maxi risarcimento per Iwao Hakamada L'importo corrisponde al massimo possibile ai sensi della legge giapponese sul risarcimento degli imputati definitivamente prosciolti, che prevede il pagamento di un indennizzo fino a 12.500 yen (77 euro) per ogni giorno di detenzione. (Today.it)

Ne parlano anche altre testate

Iwao Hakamada, ex pugile giapponese condannato ingiustamente per una strage nel 1968, ha trascorso 47 anni nel braccio della morte prima di essere assolto nel 2024. Ora gli è stato riconosciuto un indennizzo di 217 milioni di yen (oltre un milione di euro) per quasi mezzo secolo di detenzione ingiusta (Sky Tg24 )

L'uomo, secondo i magistrati, aveva subito «interrogatori disumani volti a costringerlo a rilasciare una confessione» che in seguito ha ritrattato. L'ex pugile è stato scagionato nel 2024 dall'accusa dopo un'instancabile campagna da parte di sua sorella e di altre persone a lui vicine. (Corriere del Ticino)

Iwao Hakamada, 89 anni, era il detenuto più longevo al mondo. E probabilmente da oggi sarà la vittima di malagiustizia che avrà ottenuto il risarcimento più cospicuo. (Radio Norba News)

Scagionato dall’accusa di un quadruplice omicidio dopo 47 anni di carcere: la storia dell'ex pugile Hakamada, condannato a morte. Per lui 1,4 milioni di risarcimento

Iwao Hakamada, ex pugile professionista, fu condannato a morte nel 1968 per un quadruplo omicidio, nonostante avesse sempre sostenuto che la polizia avesse fabbricato le prove contro di lui. Dopo una lunga battaglia legale, nel 2024 è stato assolto definitivamente grazie a nuove analisi del Dna. (Vanity Fair Italia)

1.143 giorni dopo il suo arresto e dopo la morte di sua madre – che non gli fu comunicata se non dopo mesi - Iwao Hakamada scrive ai suoi familiari: “La mamma mi è apparsa in sogno stamattina. Sembrava stesse bene. (Avvenire)

Una vita sospesa, rubata da un’accusa infamante: quella di un quadruplice omicidio avvenuto nel 1966. Oggi, finalmente, Iwao Hakamada, 89 anni, è un uomo libero e innocente, ma porta addosso i segni indelebili di un’ingiustizia che lo ha reso il detenuto nel braccio della morte più longevo al mondo. (Il Fatto Quotidiano)