Stupro di Palermo, le mamme dei ragazzi accusati: «Non sono dei mostri, è stata la ragazza a trascinarli»
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«Non sono dei mostri. Si sono fatti trascinare»: una difesa senza appello quella delle madri dei giovani palermitani accusati dello stupro di gruppo di una 19enne violentata in un cantiere abbandonato del Foro Italico, a luglio del 2023 a Palermo. Dopo le condanne dei sette imputati a pene comprese tra i 6 anni e gli 8 anni e 8 mesi (il verdetto più pesante è stato inflitto all'unico ragazzo che all'epoca dei fatti era minorenne) le donne hanno deciso di parlare. (ilmattino.it)
Ne parlano anche altri media
"Il sesso di gruppo lo fanno gli animali, ma lei era consenziente" PALERMO – “Per l’educazione che gli abbiamo dato hanno sbagliato. Non si fa sesso di gruppo e per strada, certe cose le fanno solo gli animali”, dicono le madri degli imputati condannati per lo stupro del Foro Italico. (Livesicilia.it)
Tra i pubblici ministeri della Procura di Palermo che fin da subito si sono occupati dello stupro di gruppo al Foro Italico nel luglio del 2023 c'è anche la sostituta procuratrice Monica Guzzardi. (Fanpage.it)
Adesso a parlare sono le mamme dei giovani, che in maniera molto confusionaria, disapprovano lo stupro, difendono i figli e poi affermano che di violenza non si è trattato. “I nostri figli hanno sbagliato perché non si va in sette con una dama“, dicono Loredana Mamone, Ornella Valenti e Francesca Mortillaro, rispettivamente mamme di Gabriele di Trapani, Angelo Flores e Christian Maronia, ma “non sono dei mostri”. (Itaca Notizie)
«Non sono dei mostri. Si sono fatti trascinare»: una difesa senza appello quella delle madri dei giovani palermitani accusati dello stupro di gruppo di una 19enne violentata in un cantiere abbandonato del Foro Italico, a luglio del 2023 a Palermo (leggo.it)
La vicenda dello stupro di gruppo al Foro italico merita qualche considerazione in punto di diritto. Il mio approccio differisce da quello di Pasqua Seminara, ex magistrata per cui nutro stima, nella parte in cui traspare una enfatizzazione delle ragioni della vittima e la sottovalutazione dell’esigenza di evitare che i giovani nel ruolo di colpevoli subiscano una pena troppo rigorosa. (La Repubblica)
Disapprovano il comportamento dei loro figli ma sono certe che quella notte non ci sia stato uno stupro: “Hanno sbagliato perché non si fa sesso in gruppo, in strada, come i cani. Ma non è stato stupro. (CremonaOggi)