L'UE è finalmente pronta a rivedere lo stop ai motori termici
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Il vicepresidente della Commissione Europea Stéphane Séjourné ha visitato Milano il 12 dicembre, incontrando il ministro Adolfo Urso e il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Durante la visita ha rilasciato un'intervista al Corriere della sera dove ha sottolineato l'importanza dell'industria dell'auto. Séjourné, 39 anni e molto vicino al presidente francese Macron, ha la delega alla Prosperità e alla Strategia industriale. (Tom's Hardware Italia)
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via depositphotos.com Neutralità tecnologica è il mantra per cancellare l’addio alle auto diesel e benzina tra 10 anni. Il Partito Popolare europeo (PPE) formalizza le sue richieste: apertura a e-fuel e biocarburanti, no alle multe alle case auto che sgarrano, misure di sollievo "temporanee" per i produttori (Rinnovabili)
La crisi dell’auto mette in crisi il Sud, il numero uno degli industriali da Avellino lancia anche un monito all’Europa: deve cambiare passo sulle politiche industriali e sull’energia. Minuti per la lettura (Quotidiano del Sud)
Per Acea la «priorità più urgente è rivedere» gli obiettivi al 2025 delle norme Ue sul taglio delle emissioni di Co2 per le nuove auto, «per avere la certezza da parte della Commissione europea che» le case automobilistiche non siano costrette a pagare multe che potrebbero costare fino a 15 miliardi di euro. (Il Messaggero - Motori)
La posizione italiana sui problemi dell'industria automotive è emersa chiaramente nella conferenza "Ritrovare la strada" organizzata da Anfia, l'associazione nazionale che rappresenta la filiera dell'industria automobilistica. (La Gazzetta dello Sport)
A ridosso di questa scadenza cresce il pressing da parte degli Stati membri per ottenere per lo meno un rinvio dell’entrata in vigore di questo meccanismo. A partire dal 2035 le case automobilistiche dovranno produrre solo auto elettriche, ma prima di arrivare a questo dovranno raggiungere dei target intermedi di di tagli delle emissioni. (Corriere della Sera)
Il divieto europeo alla produzione di nuove auto a benzina e diesel previsto per il 2035 «va annullato» per «riconoscere un mix più ampio di tecnologie». La richiesta – a sorpresa, ma neanche troppo – arriva dal Partito popolare europeo, che oggi, mercoledì 11 dicembre, ha organizzato una conferenza stampa a Bruxelles in cui ha presentato il suo piano per «salvare l’industria automobilistica europea». (Open)