Paragon, la Ong: “È un’operazione degna dei regimi”
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Un’attività “legale, ma illegittima che colpisce attivisti e oppositori politici del governo (…) È stata smascherata un’operazione segreta, degna di un regime”. Così la Ong Mediterranea sul caso di spionaggio a danno di attivisti e giornalisti italiani. Ieri Il Fatto ha rivelato che, nel caso degli attivisti intercettati con il software della società israeliana Paragon, … (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altre testate
A poche ore dalla rivelazione di Repubblica, che ha raccontato come il sottosegretario Mantovano al Copasir abbia ammesso l’uso di Paragon per l’intercettazione preventiva di diversi esponenti di Mediterranea, è questa la lettura che dà Luca Casarini, capomissione e fondatore dell’ong. (la Repubblica)
Un’ammissione che segue quelle fornite a febbraio, sempre davanti al comitato parlamentare di controllo sul loro operato, dai direttori di Aisi e Aise: il software è a disposizione e viene utilizzato. L’ong Mediterranea è un problema di sicurezza nazionale. (il manifesto)
Questa 'legale' ma illegittima attività che colpisce attivisti e oppositori politici del governo nei loro piani non doveva venire alla luce. Mediterranea, organizzazione italiana per il soccorso civile in mare, commenta così le notizie di stampa secondo cui il sottosegretario Alfredo Mantovano avrebbe riferito al Copasir che Mediterranea e i suoi attivisti sono stati spiati dai servizi segreti con il software militare Paragon. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Finalmente dopo tanta insistenza inizia ad uscire fuori un pezzo di verità, che però apre altri interrogativi. (Civonline)
Quello che ancora non è chiaro è semplice: chi ha spiato il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, utilizzando il software Graphite prodotto da Paragon? Perché nell'audizione del 25 marzo, il sottosegretario con delega ai Servizi segreti Alfredo Mantovano avrebbe di fatto smentito la linea tenuta fino a poco fa dall'esecutivo sulla torbida vicenda. (WIRED Italia)
"Li abbiamo beccati con le mani nel sacco", ha scritto l'organizzazione in una nota dopo le indiscrezioni sull'audizione del sottosegretario al Comitato parlamentare, che avrebbe ammesso l'utilizzo dello spyware per un'indagine preventiva dell'Aise sull'immigrazione. (Il Fatto Quotidiano)