La Siria del dopo Assad verso un protettorato turco con enclave russa e lo sdoganamento dei curdi? L’analisi di Giannotta (Cespi)
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Parla Valeria Giannotta, direttrice scientifica dell’Osservatorio Turchia del Cespi che avanza ipotesi interessanti sulla Siria del dopo Assad e sul ruolo crescente di Erdogan ma non solo Un protettorato turco con enclave russe e il riconoscimento per i curdi. Fantapolitica? O potrebbe essere questo il futuro politico della Siria all’indomani della fine del regime di Assad, la sua fuga a Mosca e la nascita a Damasco di un nuovo potere? Ovviamente non può che essere, al momento, materia di analisi geopolitica visto che gli attori sono tutti sul palcoscenico a recitare la propria parte, a cominciare dai principali, i ribelli che hanno preso il potere, raccolti nell’Hts, il movimento dominante della galassia che va sotto il nome di “Hay’at Tahrir al-Sham”, cioè “Organizzazione per la liberazione del Levante”, nome antico della Siria e dintorni. (FIRSTonline)
Su altre fonti
Ora che il governo di transizione di Mohammad al-Bashir, vicino al gruppo (Inside Over)
Gaiani: “In Siria perdono i curdi e l’Iran, ma il vincitore è Erdogan” Guarda il video qui sotto, a questo link o sul Canale You Tube di Analisi Difesa. (Analisi Difesa)
Secondo alcune fonti l’esercito di Ankara starebbe già bombardando le aree adiacenti alla città nei pressi di un fronte, quello tra curdi siriani e Turchia che non si è mai chiuso. La linea del fronte si attesterebbe al momento sulla linea della diga di Tishrin, localizzata a 90 kilometri a est di Aleppo lungo il fiume Eufrate. (Il Giornale d'Italia)
Nella sua video rubrica, «Oriente Occidente», Federico Rampini commenta la caduta del regime di Bashar al-Assad, in Siria, «un evento nella storia del Medio Oriente tra i più importanti dal 1948 ad oggi». (Corriere TV)
L’offensiva dei ribelli siriani che ha portato alla caduta di Damasco e alla fuga di Bashar al-Assad verso Mosca non è stata soltanto il risultato delle avanzate terrestri sul campo. Un ruolo cruciale è stato giocato dalla guerra elettronica turca, la cui tecnologia ha permesso di neutralizzare le telecomunicazioni militari del regime e di disorientare le forze fedeli all’ex presidente. (Notizie Geopolitiche)
Ma dietro la figura ancora misteriosa del leader dei ribelli, Abu Mohammed al-Jolani, emerge quella del vero arbitro e facilitatore in silenzio del rovesciamento del regime di Assad: il leader turco, Recep Tayyp Erdogan. (ilmessaggero.it)