Traffico di stupefacenti, 49 misure cautelari a Cosenza. I nomi degli indagati

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Quotidiano del Sud INTERNO

Minuti per la lettura COSENZA – Per detenzione e traffico di stupefacenti, i carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, con il coordinamento della Procura di Cosenza, hanno eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di 49 persone (22 in carcere e 27 agli arresti domiliciari con braccialetto elettronico). Dieci indagati sono stati arrestati in flagranza di reato. Tra le accuse anche quelle di tentato omicidio, lesioni personali, rapina ed estorsioni. (Quotidiano del Sud)

Su altri giornali

VIDEO | Sono 21 le persone per le quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Uno dei soggetti finiti nel mirino della procura di Cosenza è deceduto nei mesi scorsi. Ventisette invece gli indagati ai domiciliari La maxi operazione (LaC news24)

Cinque uomini, di età compresa fra i 20 e i 72 anni, residenti in Sicilia e nel Bresciano, sono stati arrestati dai carabinieri nell’ambito di un’indagine sulla rapina, messa a segno il 29 maggio 2023 a Castelnuovo del Garda (Verona) ai danni di due anziani che furono aggrediti, immobilizzati e imbavagliati da sei banditi. (Monrealelive.it)

Quarantanove arresti, tra detenzione in carcere e ai domiciliari, nell’ambito di un’ampia indagine coordinata dalla Procura di Cosenza e che vede coinvolto anche un soggetto fermato a Buccinasco, nel Milanese. (MilanoToday.it)

Quella mamma che comprava la droga al figlio: così lo spaccio "intrappolava" intere famiglie a Cosenza

COSENZA – Sono 22 le persone finite in carcere e 27 invece quelle assegnate ai domiciliari, con braccialetto elettronico, nell’ambito dell’operazione dei carabinieri, ribattezzata ‘lockdown‘ e scattata questa mattina a Cosenza e in altre zone d’Italia. (Quotidiano online)

Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente e, alcuni, di delitti in materia di armi, contro la persona ed il patrimonio. (StrettoWeb)

“Dalle indagini è emersa anche la vicenda emblematica di una donna (finita adesso ai domiciliari) che in diverse occasioni avrebbe procurato la droga al figlio, che in quel momento era impossibilitato a recarsi dai fornitori perché sottoposto a una misura cautelare per un altro procedimento penale. (Cosenza 2.0)