Perché la Cina è diventata un problema per l'auto europea
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L'Europa dell'automobile vive momenti di tensione senza precedenti. L'Eldorado cinese, la fu terra promessa, dove la crescita del mercato sembrava inarrestabile, e la richiesta di motori tedeschi (soprattutto) e italiani altrettanto, dopo aver garantito per anni profitti e margini straordinari, interrompe la propria fame di automobili dal Vecchio Continente. E non perché gli automobilisti cinesi siano sazi, piuttosto hanno cambiato le loro abitudini, riscoprendo il gusto locale. (tomshw.it)
Ne parlano anche altre testate
Ci concentriamo spesso sul mercato automobilistico cinese, il più grande e dinamico del mondo, capace in pochi anni di dettare legge nel settore dei veicoli elettrici, di proporre dal nulla brand pronti a imporsi a livello globale e sfornare mezzi all'avanguardia, con droni montati sul tetto, software gratuiti di guida autonoma e ricariche delle batterie in appena cinque minuti. (Automoto)
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I dati del gruppo automotive di Confcommercio testimoniano l’ascesa del dragone rosso anche in quest’ambito industriale che, per decenni, è stato monopolizzato dai grandi colossi europei e americani, con il Far Est rappresentato soprattutto da Giappone e Corea. (Corriere del Veneto)
L’anno scorso in Cina, che è il più grande mercato automotive del mondo, sono state immatricolare 31,4 milioni di nuovi veicoli pari ad un aumento del 4,5% rispetto al 2023. La crescita delle vendite ha superato anche quella della produzione che pure è aumentata, ma soltanto del 3,7%. (Il Sole 24 ORE)
Le auto cinesi guadagnano terreno, mentre l’Europa arranca. Nel cuore di Milano, tra le vetrine del Made in Italy, apre uno showroom di auto elettriche cinesi. (LA7)
Le tariffe UE sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina sono al centro di un acceso dibattito, con critiche che arrivano anche dai vertici dell’industria automobilistica europea. (autoblog.it)