I dazi sulle auto elettriche non fermano l'avanzata cinese in Europa
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Da gennaio le auto immatricolate in Europa sono state più o meno lo stesso numero dell'anno scorso. Secondo i dati pubblicati da JATO Dynamics, parliamo di 3,38 milioni di unità in 28 mercati della regione. Uno degli aspetti più interessanti, però, è stata la forte crescita registrata dai marchi automobilistici cinesi, nonostante i dazi più elevati imposti dalla Commissione Europea sulle auto elettriche Made in China. (Motor1.com Italia)
Ne parlano anche altre fonti
Vuoi leggere questo articolo senza pubblicità? Vuoi leggere questo articolo senza pubblicità? Entra qui e abbonati a Vaielettrico Premium Il presidente di Federmeccanica, Federico Visentin non ha dubbi. (Vaielettrico)
A spingere la domanda sono state soprattutto le vendite di tutte le tipologie di veicoli elettrificati che sono aumentate di oltre il 40%, mentre le vetture a benzina e diesel sono in netta contrazione - 17% su base annua e passate dai 14 milioni nel 2023 agli 11,6 milioni dell’anno scorso. (Il Sole 24 ORE)
Durante il Salone dell’Auto di Shanghai del 23 aprile 2025, Ola Källenius, CEO di Mercedes-Benz, ha definito queste misure uno “strumento crudo” e ha sottolineato la necessità di una soluzione più equilibrata che possa avvantaggiare tutte le parti coinvolte. (autoblog.it)
E non perché gli automobilisti cinesi siano sazi, piuttosto hanno cambiato le loro abitudini, riscoprendo il gusto locale. L'Eldorado cinese, la fu terra promessa, dove la crescita del mercato sembrava inarrestabile, e la richiesta di motori tedeschi (soprattutto) e italiani altrettanto, dopo aver garantito per anni profitti e margini straordinari, interrompe la propria fame di automobili dal Vecchio Continente. (tomshw.it)
Nel cuore di Milano, tra le vetrine del Made in Italy, apre uno showroom di auto elettriche cinesi. Nel frattempo, in Veneto, cuore produttivo italiano, gli imprenditori temono che la Cina possa travolgerli. (LA7)
I dati del gruppo automotive di Confcommercio testimoniano l’ascesa del dragone rosso anche in quest’ambito industriale che, per decenni, è stato monopolizzato dai grandi colossi europei e americani, con il Far Est rappresentato soprattutto da Giappone e Corea. (Corriere del Veneto)