L’allegro funerale

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L'Unione Sarda.it SPORT

I Giochi hanno avuto il sopravvento sullo show. Gli atleti, la gioventù che compete e si esalta, hanno fatto dimenticare L’“Olimpia pride”, lo spettacolo “fluido” andato in scena sui ponti e sulle rive della Senna. Il tintinnio argentino delle medaglie lo ha relegato tra gli eventi del passato. Ma c’è un passato che non passa perché proietta un’ombra lunga di sé. Come quella della parata woke della Parigi olimpica progressista: offensiva, irrispettosa della nostra identità e del cristianesimo (L'Unione Sarda.it)

Se ne è parlato anche su altri media

L’aveva detto già Thomas Jolly, direttore della cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024, torna a ribadirlo Philippe Katerine. Nessun riferimento al dipinto di Leonardo Da Vinci che rappresenta il passo evangelico dell’ultima cena. (Open)

Che la Francia si sarebbe fatta in quattro per stupire il mondo era nelle cose: non sarebbero neanche francesi se usassero l'understatement, che - infatti - è parola inglese, tanto come "grandeur" è francese. (Italia Oggi)

L’interpretazione secondo cui la coreografia rappresenta la parodia del racconto cristiano è già stata sbufalata dai fact checker. Che però riportano banalmente le parole del direttore artistico Thomas Jolly senza far caso al fatto che per tutte le principali testate francesi, a pochi minuti dall’accaduto, quella è la scena dell’Ultima Cena, e non una festa pagana. (Radio Radio)

L’Ultima Cena gay sì, Gesù no: la stolta impostura delle penose Olimpiadi

E non sarà la rappresentazione parigina dell’Ultima cena in funzione di un fantomatico «New gay Testament», così com’è stato definito da Barbara Butch, la dj della rappresentazione, a fargli perdere il sonno. (Secolo d'Italia)

In fondo, il kitsch è il solo modo per mescolare una grande città e lo sport, la moda e la Storia, il pop e l’inclusione. Non si sono ancora spente le polemiche sulla cerimonia olimpica: ma era uno show e come tutti i grandi show che si rispettino doveva essere esagerato. (Corriere della Sera)

Lo squallore della liturgia genderizzata per le olimpiadi non può reggersi senza lo squallore di supporto dell’informazione degenerata in propaganda, sì che ci tocca assistere a commentatori, a testate che difendono la baracconata dell’artista Jolly, nel giro queer del presidente Macron e tenuto in fama di genio dagli opportunisti che capovolgono la realtà: “Ma quale ultima cena, non avete capito niente, siete di destra e incolti, era un omaggio a Dioniso”. (Nicola Porro)