Aurora boreale sulle Dolomiti

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Nella notte di Capodanno, le Dolomiti sono state illuminate da un fenomeno raro e affascinante: l'aurora boreale. Questo spettacolo, sebbene debole rispetto a quelli osservati nei cieli di maggio e ottobre, ha comunque catturato l'attenzione dei social media, che sono esplosi di entusiasmo. La tempesta geomagnetica, prevista dall'agenzia statunitense per l'atmosfera e gli oceani (NOAA), ha creato le condizioni ideali per l'avvistamento dell'aurora anche in Italia.

Il fenomeno, noto come SAR (Archi rossi aurorali stabili), si è manifestato intorno alle 18:40 del 1° gennaio, con diverse segnalazioni provenienti dalle aree montuose del Nord Italia, in particolare dalle Alpi. I SAR, pur non essendo causati direttamente dalle particelle cariche solari, sono comunque assimilabili alle aurore boreali e si originano nell'alta atmosfera, a un'altezza di oltre 300-400 km, a seguito dell'eccitazione dell'ossigeno.

Questo evento è stato reso possibile dal fatto che il Sole si trova attualmente al culmine del suo ciclo solare di undici anni, un periodo in cui i poli magnetici del Sole si invertono, passando da uno stato di quiete a uno di intensa attività e tempestosità. Durante il massimo solare, infatti, il Sole esplode con brillamenti ed eruzioni solari, creando le condizioni per fenomeni come l'aurora boreale.

La notte di San Silvestro ha quindi regalato un inizio d'anno nuovo davvero speciale, con le Dolomiti che hanno fatto da palcoscenico a uno spettacolo luminoso raro alle latitudini italiane.