Donald Trump e le nomine di governo su Truth: dal ministro della giustizia Matt Gaetz alla numero uno dell'intelligence Tulsi Gabbard
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Il neo presidente USA informa dalla sua piattaforma social per le sue ultime nomine: il senatore Marco Rubio scelto come segretario di Stato Dopo l’incontro con Joe Biden alla Casa Bianca il neo presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump sta man mano nominando la sua squadra di governo. E lo fa annunciando le sue scelte sul suo social, Truth. Il deputato Matt Gaetz, per esempio, è stato scelto come ministro della Giustizia. (Open)
Se ne è parlato anche su altri media
Mano libera, ancora più libera, a Benjamin Netanyahu nel conflitto a Gaza. Rubio, che dovrebbe essere, visto che l’ufficialità della nomina non c’è ancora, dovrebbe essere il primo latino a diventare segretario di stato, inizia la sua carriera politica come uno dei più classici interventisti, un cosiddetto falco, in politica estera, nella tradizione dei neocon che avevano dominato la politica americana negli anni delle amministrazioni di George W. (Radio Popolare)
A una settimana dalle elezioni sono già otto le nomine governative comunicate da Mar A Lago. Non si può dire che Donald Trump non sia partito in quarta. (il manifesto)
Mike Waltz, fa sapere il presidente eletto sul proprio social Truth, sarà il prossimo consigliere per la Sicurezza nazionale. "Sono onorato di annunciare - scrive in un post The Donald - che il deputato Mike Waltz, repubblicano della Florida, è stato nominato come mio consigliere per la Sicurezza nazionale". (il Giornale)
Waltz dovrà confrontarsi con un panorama internazionale instabile: dalla guerra in Ucraina alle tensioni con Cina e Corea del Nord, passando per il fuoco incrociato in Medio Oriente. La recente nomina di Mike Waltz come consigliere per la sicurezza nazionale è l’esempio perfetto: Waltz è un deputato repubblicano noto per le sue posizioni anti-Cina e per il suo sostegno incondizionato a Trump. (LA NOTIZIA)
– Il volto più noto della nuova amministrazione Trump è quello dell’amico e sostenitore Elon Musk, patron di Tesla e X, fervente alleato nella campagna per le presidenziali, con qualche incursione infelice pure sulla politica del vecchio continente (“Questi giudici devono andarsene”, ha scritto Musk su X riferendosi ai magistrati italiani che non hanno convalidato il trattenimento in Albania di 7 migranti). (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La diplomazia dell'amministrazione Trump 2.0 invia un chiaro messaggio a Pechino. (il Giornale)