Tragedia sul lavoro a Sant'Antonio Abate: operaio originario di Vico Equense stritolato da un nastro trasportatore, indagini per omicidio colposo
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Tragedia sul lavoro a Sant’Antonio Abate: operaio originario di Vico Equense stritolato da un nastro trasportatore, indagini per omicidio colposo Lunedì sera, un’ombra di morte si è stesa sull’azienda di Sant’Antonio Abate che si occupa della trasformazione dei rifiuti in legno. Nicola Sicignano, 51 anni, operaio assunto da pochi mesi, ha perso la vita in un incidente raccapricciante: il suo braccio è rimasto intrappolato in un nastro trasportatore, trasformando la macchina in una trappola mortale. (Positanonews)
Se ne è parlato anche su altre testate
Ennesima tragedia sul lavoro. Un altro operaio di 50 anni ha perso la vita. Era un dipendente di una ditta di smaltimento rifiuti di Sant’Antonio Abate (Napoli) ed è morto nella tarda serata di lunedì mentre era in turno. (Tuscia Web)
Un giovane, di 22 anni, di Vajont (Pordenone), è morto la notte scorsa in un incidente sul lavoro avvenuto a Maniago. Le indagini sono condotte dai carabinieri che hanno posto l'impianto sotto sequestro. (Corriere della Sera)
“E’ una strage infinita, sono tragedie che affondano le loro cause nel risparmio ad ogni costo, nella fretta, nella mancanza di investimenti e di controlli – annota la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David – e che non possono essere fermate con interventi più o meno burocratici”. (il manifesto)

I colleghi del 22enne Daniel Tafa, morto sul lavoro lo scorso 25 marzo, e lavoratori di altre aziende della zona si sono dati appuntamento stamattina davanti alla Stm di Maniago, dov’è avvenuto il tragico incidente, per testimoniare vicinanza alla famiglia e per sollecitare misure di sicurezza più stringenti per scongiurare altre future tragedie. (Friuli Oggi)
Sono quattro le persone indagate per la morte del 22enne Daniel Tafa, ucciso da una scheggia incandescente mentre stava lavorando in una fabbrica di Maniago. (Corriere della Sera)
Daniel, Umberto e Nicola. Sono le ultime tre vittime del lavoro, gli ultimi tre nomi sulla lista, purtroppo, infinita della strage quotidiana che distrugge vite e segna per sempre migliaia di famiglie ogni anno. (Avvenire)