Come saranno la Biennale Teatro e la Biennale Danza del 2025 a Venezia
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Si terrà dal 31 maggio al 15 giugno il 53. Festival Internazionale del Teatro, la prima edizione curata dall’attore statunitense Willem Dafoe; mentre per la quarta volta il coreografo britannico Wayne McGregor firma il cartellone del Festival Internazionale di Danza Contemporanea, giunto al suo 19. anno di vita e in programma dal 17 luglio al 2 agosto. La poetica di Biennale Teatro 2025 Willem Dafoe chiarisce subito la natura non soltanto promozionale del suo ruolo di direttore artistico del Settore Teatro della Biennale di Venezia: “Sono conosciuto soprattutto come attore cinematografico ma lavoro in teatro da cinquant’anni e non ho mai smesso. (Artribune)
Ne parlano anche altre fonti
Biennale Danza, McGregor: festival tra miti del passato e futuri 28 marzo 2025 (Il Sole 24 ORE)
Il festival valorizzerà il gaming in tutte le sue forme, dall’eSport alle nuove tecnologie, passando per il game design e il cosplay. Sarà il punto di incontro per professionisti e aziende del settore, e offrirà un’esperienza coinvolgente e interattiva attraverso tornei, workshop, conferenze e aree espositive. (Corriere di Lamezia)
«Progetti ricchi di stratificazioni concettuali e spunti innovativi, con la volontà di espandere categorie e ridefinire paradigmi»: così il Presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco ha introdotto ieri la presentazione dei programmi di Danza, Musica e Teatro dei tre Festival Internazionali della stagione della Biennale di Venezia (il Giornale)
E’ la nuova edizione della Biennale delle arti performative, teatro, danza e musica, che si tiene questo anno nella città lagunare dall’ultimo giorno di maggio ad ottobre avanzato con un programma allettante di eventi da non perdere in ogni suo ramo. (GLI STATI GENERALI)
È il desiderio di cose grandi, di vastità. Vibrazione che permea il cosmo e ci attraversa con meraviglia, dalla molecola al moto planetario, il suono trasporta fuori dai confini dell’ego e apre all’incontro con l’altro – l’ignoto”. (Artribune)
Uno sguardo al passato per immaginare il futuro attraverso il potere generativo dell’arte: la scena sperimentale degli anni Settanta si confronta con cyborg danzatori, un corteo musicale di barchini veneziani dialoga con sonorità afrofuturiste, recital di grandi maestri passano il testimone a duetti tra percussioni e motori di vaporetto. (ilmessaggero.it)