Caos Asp di Trapani: Croce alle battute finali
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Non si placa il vortice di polemiche che avvolge l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Trapani, dove il direttore generale Ferdinando Croce resiste alle pressioni per le dimissioni, nonostante lo scandalo dei referti istologici in ritardo continui a far discutere. Mentre i gruppi politici, in particolare Italia Viva, chiedono a gran voce un cambio al vertice, Croce prosegue il suo lavoro nell’ufficio di via Mazzini 1, firmando delibere e nominando come suo vice il direttore amministrativo Danilo Palazzolo, figura già legata a Forza Italia.
Il caso, che ha scosso la fiducia dei cittadini nei confronti del sistema sanitario locale, sembra assumere dimensioni sempre più preoccupanti. Una relazione firmata dalla dirigente di anatomia patologica di Trapani, risalente al 18 novembre, ha rivelato che nella sola Castelvetrano sarebbero oltre 3.000 i test istologici non consegnati, un dato che lascia presupporre un arretrato ben più ampio di quanto inizialmente ipotizzato.
Davide Faraone, deputato e vice-presidente di Italia Viva, è stato tra i primi a chiedere le dimissioni di Croce, definendo la situazione “inaccettabile”. La richiesta è stata rilanciata durante una conferenza stampa tenutasi lunedì 24 marzo davanti alla sede dell’ASP, alla quale hanno partecipato anche la senatrice Dafne Musolino e il componente dell’esecutivo regionale Fabrizio Micari.
Anche Elly Schlein, leader del Partito Democratico, ha voluto dare un segnale forte, presentandosi davanti alla sede dell’ASP nonostante gli impegni concorrenti, tra cui la partecipazione alla manifestazione antimafia di Libera. La sua presenza, seppur simbolica, ha sottolineato la gravità di uno scandalo che rischia di avere ripercussioni non solo sulla salute dei pazienti, ma anche sulla credibilità dell’intero sistema sanitario trapanese.
Intanto, mentre le indagini proseguono per chiarire le responsabilità dei ritardi nella refertazione, il caso continua a sollevare interrogativi sulla gestione interna dell’ASP. Le nomine, le scelte organizzative e le dinamiche politiche che ruotano attorno all’azienda sanitaria restano sotto la lente d’ingrandimento, in un contesto in cui la trasparenza e l’efficienza sembrano sempre più compromesse.