L’Europa dovrebbe puntare alla diplomazia del disarmo, invece aggrava le condizioni dei suoi cittadini

Articolo Precedente
Articolo Successivo
Nel 2025, il budget americano della difesa è di 849,8 miliardi di dollari, quasi tre volte e mezzo quello della Cina (246 miliardi), e quasi sette volte quello della Russia (126 miliardi). I paesi dell’Ue hanno speso, solo nel 2024, 355 miliardi di dollari in armi, quasi il triplo della Russia, a cui si aggiungono le spese del Regno Unito (77,4 miliardi di dollari nel 2025). Europa più Regno Unito sono popolati da circa 518 milioni di persone, di cui 110, donne comprese, hanno tra i 18 e i 34 anni, e i loro eserciti dispongono di 1,47 milioni di militari in servizio (1,75 milioni in riserva). (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altre testate
Daniel Gros, direttore dell’Institute for European Policymaking all’Università Bocconi, economista tedesco di lungo corso e attento osservatore delle vicende del Vecchio continente, non usa mezze parole per fotografare l’attuale situazione dell’Europa, segnata dalle inevitabili divisioni fra i Paesi anche in un momento così delicato dal punto di vista geopolitico. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
L'accento sulla data e il pericolo Cremplino. Gli obiettivi e l'aumento della spesa pubblica. Lo strumento Safe e la roadmap per giugno. E il nodo del "Buy European" (Open)
“La base della discussione di oggi era la presentazione del White Paper, che ha un nome che dice tutto e comprende un concetto più ampio Readiness 2030. Ovviamente, non c'è solo il finanziamento che include oltre, alla clausola di salvaguardia nazionale, anche l'elemento della sicurezza. (Il Sole 24 ORE)

In questo modo si assicurano gli aiuti che servono a Kiev per proteggersi dalla Russia e insieme si rilancia l’economia. Il filo rosso è l’industria militare europea da potenziare. (Corriere della Sera)
Il riarmo delle nazioni europee va visto come un potenziale enorme stimolo economico. Prima: sul piano della deterrenza è necessario conquistare la superiorità tecnologica contro qualsiasi possibile avversario perché senza di essa o per lo meno senza la percezione di un costo offensivo troppo alto per un nemico la spesa militare è inutile sul piano geopolitico. (Milano Finanza)
È questa la visione condivisa che ha preso forma durante l’incontro tra i rappresentanti dell’EMPA, l’Associazione Europea dei Produttori di Molluschi e Crostacei (EMPA), e Costas Kadis, Commissario per la Pesca e gli Oceani dell’Unione Europea. (PesceInRete)