Da Nexalus e Intel, una tecnologia di raffreddamento innovativa per CPU, GPU e schede di rete

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Nexalus – società scientifica e di ingegneria con sede a Cork, in Irlanda – ha collaborato con Intel per sviluppare soluzioni termiche avanzate che ottimizzano l’efficienza e riducono i costi delle implementazioni edge basate su CPU e GPU. Queste soluzioni, caratterizzate da scambiatori di calore intelligenti, piastre fredde e minuscoli microgetti che pompano rapidamente il liquido di raffreddamento sulle parti più calde di CPU e GPU, sono in grado di catturare – sottolinea Intel – oltre il 95% dell’energia di calcolo dissipata, riutilizzandola in acqua calda che può essere reindirizzata altrove come fonte di calore sostenibile. (01net)

La notizia riportata su altri giornali

Un’innovazione chiave è il software di Fujitsu, che centralizza la gestione dei server raffreddati a liquido, riducendo i carichi di lavoro e aumentando l’efficienza. Questa partnership riduce la dipendenza dai sistemi di raffreddamento ad aria ad alta intensità energetica, promuovendo la sostenibilità. (salajobrazovanje.co.rs)

Un team di ricercatori giapponesi ha sviluppato un sistema di raffreddamento che sfrutta il cambiamento di fase dell'acqua, superando i limiti delle soluzioni tradizionali. Questo approccio promette di affrontare una delle sfide più critiche dell'industria tecnologica: la gestione del calore in componenti sempre più piccoli e potenti, un problema che sta diventando sempre più rilevante con l'avanzare della miniaturizzazione dei semiconduttori. (tomshw.it)

Da un team di ricercatori dell’Università di Tokyo arriva una nuova interessante soluzione di raffreddamento che sfrutta le fasi di cambiamento dell’acqua per renderla più efficiente nella dissipazione del calore. (TuttoTech.net)

Raffreddare il futuro dell'informatica grazie al laser per i data center

Attualmente, i sistemi di raffreddamento si basano principalmente sullo scambio di calore con acqua o aria fredda, che viene fatta passare attraverso minuscoli tubicini montati sui chip stessi. (la Repubblica)

Una fetta considerevole, stimata tra il 30% e il 40%, dell'energia consumata da queste strutture è destinata a mantenere le temperature operative entro limiti accettabili. Tuttavia, questa potenza computazionale ha un costo energetico significativo, in particolare per quanto riguarda il raffreddamento dei server e dei computer ad alte prestazioni. (HDblog.it)