Guido Crosetto contro Starmer e Macron: "I militari degli altri non si inviano come fax"
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In questa fase così delicata di negoziati per un'eventuale tregua tra Russia e Ucraina, ci sono due figure che tentano fughe in avanti senza alcuna autorizzazione da parte degli alleati europei: stiamo parlando del presidente francese, Emmanuel Macron e del primo ministro britannico Keir Starmer. Da giorni si danno un gran da fare per lanciare definitivamente il progetto di invio di truppe a Kiev in un contesto di missione di pace. (Liberoquotidiano.it)
La notizia riportata su altre testate
E pazienza se la premier Giorgia Meloni domenica sarà a Londra per un summit sull’argomento: «Sarebbe un disastro, visto che quello che tocca Bruxelles in tanti campi va a fallire, preferisco degli Stati nazionali forti che investono». (Corriere Roma)
Ma noi abbiamo 7.500 soldati italiani impegnati in missioni di pace in giro per il mondo, per una spesa superiore al miliardo. ROMA (ITALPRESS) – “Mi auguro che l’Italia sia centrale per la pace in Ucraina (SardiniaPost)
Con un ruolo di interposizione al confine tra Ucrai… È difficile da reggere, per il Capitano leghista, il “no” al coinvolgimento di soldati italiani in una forza multinazionale di pace, come quella che Meloni, che anche ieri ha messo le mani avanti («Non è all’ordine del giorno») alla fine accetterebbe per frenare la fretta di Macron e Starmer. (La Stampa)
Il ruolo centrale che il presidente francese si è assegnato da solo la infastidisce, a maggior ragione perché Macron insiste su quell’invio di truppe europee che per l’Italia, almeno in questa forma, è fuori discussione. (il manifesto)
“Se mettessimo una von der Leyen a capo di un esercito comune europeo, dura venti minuti e poi si arrende. “Se l’Europa è quella che ha portato al collasso interi settori produttivi, l’ultima delle cose intelligenti fare è mettere in piedi una difesa comune, un esercito comune europeo“. (Il Fatto Quotidiano)
Quindi noi europei siamo parte in causa e non si può decidere se conservare, levare, o comunque discutere di sanzioni senza l’Europa. Il ministro degli Esteri, nel corso del programma tivù Mattino 5 News su Canale 5, afferma che “l’Unione europea deve sedersi al tavolo insieme a Russia, Stati Uniti e Ucraina, perché ha imposto le sanzioni alla Russia, e il tema delle sanzioni sarà uno dei grandi problemi da affrontare nelle future trattative. (L'Opinione)