Accorpamenti scolastici, la Toscana fa ricorso alla Consulta, diciassette le strutture a rischio in provincia di Siena
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“L’accorpamento di istituti toscani va a pregiudicare la capacità di svolgere un servizio scolastico adeguato nelle aree della Toscana diffusa, la funzionalità, l’efficienza, il servizio. Con il ricorso alla Corte costituzionale vogliamo dire che la scuola pubblica non può essere penalizzata e ridimensionata, non può essere considerata oggetto di tagli in questo momento”. Così è intervenuto il presidente della Regione Eugenio Giani oggi in una conferenza stampa dove è stato spiegato il motivo per cui la Toscana presenterà un ricorso alla Consulta contro la norma approvata dal Governo sugli accorpamenti scolastici. (Siena News)
Ne parlano anche altre fonti
Di Gianna Fregonara Contestata la norma contenuta nella legge di Bilancio che prevede una potatura di circa 700 presidi e direttori amministrativi per le scuole troppo piccole. Giannelli: «Colpa del calo demografico» (Corriere della Sera)
Accorpamento e chiusura scuole con meno di 900 studenti, la misura colpisce il Sud. I presidenti di 4 regioni impugnano il provvedimento Di (Orizzonte Scuola)
La Campania e la Toscana avevano già prodotto ricorso alla Corte Costituzionale avverso la norma contenuta nella legge finanziaria 2023 con cui si preve l’accorpamento e la chiusura delle scuole con meno di 900 studenti iscritti. (flp scuola foggia)
Tutte e quattro le Regioni rimaste in mano al centrosinistra, infatti, hanno impugnato o deciso di impugnare il cosiddetto dimensionamento scolastico, concentrato nel Mezzogiorno, in particolare Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Sardegna, a causa del calo demografico e di una situazione preesistente più complessa ma che riguarda tutta l'Italia. (Il Sole 24 ORE)
Decisione Regione su dimensionamento scolastico Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa inviatoci dalla segreteria di Snals/Confsal Puglia. (Scuolainforma)
«La parte impugnata - spiegano dalla Regione - riguarda il dimensionamento scolastico e le disposizioni, tutte conformative in termini vincolanti delle potestà legislative e amministrative spettanti alle Regioni nella materia dell' 'istruzione', devono ritenersi costituzionalmente illegittime. (LecceSette)