Medio Oriente 2025. Trump è l'ennesimo movimento tellurico: come gli Usa forgiano i nuovi equilibri

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L'HuffPost ESTERI

Abbiamo assistito a quattro anni di spostamenti tettonici che stanno ridisegnando l’intero Medio Oriente e in quest’ultimo anno, nel 2024, sono state registrate numerose scosse di assestamento che fanno prevedere un ulteriore movimento tellurico a partire dal 20 gennaio 2025. Il Medio Oriente, da cui Donald Trump è uscito nel gennaio 2021, è profondamente diverso da que… (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre testate

Si aprirà con il ritorno alla Casa Bianca del neo eletto Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. A regnare, in questa fase di attesa, è l’incertezza, con Goldman Sachs che ha evidenziato come il clima che sta conducendo al ritorno di Trump incida, in negativo, sulla fiducia delle aziende manifatturiere europee, con la situazione che dovrebbe addirittura peggiorare nel corso del prossimo anno. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Mica avrete creduto che l’elezione di Trump avrebbe portato davvero la fine della guerra in Ucraina in 24 ore? Trump non ferma le guerre e non porta la pace, soprattutto in Medio oriente dove continuerà ad armare e a coprire il suo grande amico Netanyahu su qualunque altra nefandezza voglia compiere. (Remocontro)

Al netto di una rapida soluzione degli scenari di guerra che infiammano Europa e Medioriente, la madre di tutte le domande sulla politica estera statunitense è: che cosa cambierà con la gestione del nuovo presidente Trump nei rapporti con il continente africano? (articolo21)

Primi effetti dei dazi USA

Uno dei motivi, probabilmente, è la scarsità di elementi di valutazione. (il manifesto)

È quanto emerge da un sondaggio condotto dal Financial Times insieme all'università di Chicago tra oltre 220 economisti di Stati Uniti, Regno Unito ed Eurozona, secondo cui a politica economica del presidente eletto degli Stati Uniti, basata sul principio del protezionismo per proteggere le esportazioni americane e difendere i posti di lavoro nel paese, rischia di danneggiare la crescita economica globale e di mettere in secondo piano gli eventuali benefici di altre politiche da lui proposte. (Today.it)

Lo stesso accade con il Messico, che sta applicando le prime restrizioni sui passaggi alla frontiera. (Corriere TV)