Trump di nuovo Presidente, come sempre penserà a se stesso

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Dire ESTERI

Trump di nuovo Presidente, come sempre penserà a se stesso Il 20 gennaio Donald Trump giurerà e così sarà di nuovo Presidente degli Stati Uniti per i prossimi quattro anni Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – Mancano pochi giorni alla cerimonia di insediamento. Il 20 gennaio Donald Trump giurerà e così sarà di nuovo Presidente degli Stati Uniti per i prossimi quattro anni. Questa volta Trump non arriverà sprovvisto, dalla sua avrà l’esperienza fatta in passato e quindi nulla sarà lasciato al caso, l’annunciata vendetta nei confronti di tutti quelli giudicati nemici avrà luogo senza indugio. (Dire)

Se ne è parlato anche su altre testate

Gli interessi Usa spaziano dal fronte latino-americano a quello dell’Indo-Pacifico. La nuova amministrazione Trump guarderà con minore attenzione all’Europa, che non è più una priorità e deve imparare a badare a se stessa. (Start Magazine)

Si aprirà con il ritorno alla Casa Bianca del neo eletto Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. A regnare, in questa fase di attesa, è l’incertezza, con Goldman Sachs che ha evidenziato come il clima che sta conducendo al ritorno di Trump incida, in negativo, sulla fiducia delle aziende manifatturiere europee, con la situazione che dovrebbe addirittura peggiorare nel corso del prossimo anno. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

A gennaio 2025 entrerà in carica Trump nel suo secondo mandato, suscitando aspettative e timori. Il dibattito in Europa si è soprattutto imperniato sulle prospettive dell’Ucraina in guerra: il neo-eletto chiuderà i rubinetti a Zelensky spingendolo forzosamente alla pace? Molto più ridotto è stato il dibattito sulle politiche economiche della nuova amministrazione. (il manifesto)

Le politiche economiche di Donald Trump potrebbero danneggiare la crescita globale

Lo stesso accade con il Messico, che sta applicando le prime restrizioni sui passaggi alla frontiera. (Corriere TV)

È quanto emerge da un sondaggio condotto dal Financial Times insieme all'università di Chicago tra oltre 220 economisti di Stati Uniti, Regno Unito ed Eurozona, secondo cui a politica economica del presidente eletto degli Stati Uniti, basata sul principio del protezionismo per proteggere le esportazioni americane e difendere i posti di lavoro nel paese, rischia di danneggiare la crescita economica globale e di mettere in secondo piano gli eventuali benefici di altre politiche da lui proposte. (Today.it)

Ecco perché Trump non farà impennare l’inflazione (Start Magazine)